Maria Rosaria Boccia non potrà più entrare alla Camera: scatta il daspo per il giro con gli occhiali spia
La “passeggiata” con gli occhiali spia pubblicata sui social costa a Maria Rosaria Boccia un daspo sine die dalla Camera dei deputati. La Commissione sicurezza di Montecitorio ha sanzionato l’imprenditrice di Pompei con la sospensione dei permessi di accesso al Palazzo. La misura è la più severa fra quelle previste per casi del genere e non prevede una scadenza. La revisione è possibile solo con una nuova eventuale deliberazione del Comitato.
Daspo per Maria Rosaria Boccia: non potrà più entrare alla Camera
La decisione, che era stata anticipata da alcune indiscrezioni di stampa, è stata assunta all’unanimità dal Comitato per la sicurezza, del quale fanno parte il vicepresidente pentastellato della Camera, Sergio Costa, e i deputati questori Paolo Trancassini (FdI); Alessandro Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (M5s).
Gli occhiali-spia e la violazione del divieto di fare riprese
Al centro della valutazione, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Adnkronos, oltre all’ormai arcinoto “giro turistico” da remoto della Camera, che Boccia ha ritenuto di far fare ai suoi follower con l’utilizzo degli occhiali Ray Ban Meta, ci sarebbero stati anche altri casi di immagini di Montecitorio postate dall’imprenditrice sui social nel corso di una ventina complessiva di visite. Alla Camera dei deputati non è consentito realizzare video senza autorizzazione al di fuori di precisi spazi e precise occasioni di carattere pubblico. Una questione che, come è intuitivo, attiene alla sicurezza degli spazi istituzionali.
La nota del Comitato per la sicurezza di Montecitorio
“Alla luce della violazione della regola che vieta l’effettuazione e la diffusione di foto e video senza autorizzazione, il Comitato per la sicurezza di Montecitorio, presieduto da Sergio Costa, ha stabilito, sulla scorta di precedenti analoghi, di interdire l’accesso alle sedi della Camera dei deputati alla signora Maria Rosaria Boccia, fino a diversa deliberazione degli organi competenti. Si precisa che nel caso in oggetto la violazione ha riguardato siti particolarmente sensibili, tra cui la Galleria dei Presidenti e il Transatlantico”, si legge in una nota di Montecitorio.