L’Italia presenta il nuovo gioiello delle Frecce Tricolori: il jet M-346 (video) formerà i futuri “top gun”

13 Set 2024 17:17 - di Leo Malaspina

“E’ un momento importante. Ricordo le difficoltà che aveva questo aereo, all’inizio, che superammo. Ricordo quando venne poi adottato da Singapore e da Israele, due nazioni che scelgono i prodotti non in base alla simpatia o a motivi politici ma in base alla qualità. E oggi l’abbiamo rivisto con un’alta livrea importante, come quella delle Frecce Tricolori”. Non nascondeva il suo orgoglio, ieri, il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto nella cerimonia in occasione del rientro in Italia della pattuglia acrobatica dal tour americano. Qui, nella base di Istrana, sede del 51esimo stormo dell’Aeronautica Militare, quello addetto alla difesa aerea con gli Eurofighter, è stato presentato il jet M-346 che sarà il futuro delle Frecce Tricolori.

Il futuro delle Frecce Tricolori nel je M-346

Il M-346 Master è un jet da addestramento avanzato e attacco leggero prodotto dalla Leonardo, azienda italiana leader nel settore aerospaziale. È stato progettato per formare i piloti di caccia di ultima generazione e supportare missioni operative. Ecco le caratteristiche principali del M-346, inclusi gli aggiornamenti più recenti:

  • Ruolo principale
  • Addestramento avanzato: L’M-346 è progettato per preparare i piloti a volare su caccia moderni come l’Eurofighter Typhoon, l’F-35 e altri jet di quarta e quinta generazione.
  • Attacco leggero: Versioni come l’M-346FA (Fighter Attack) sono configurate per missioni di attacco leggero, supporto aereo ravvicinato e ricognizione.
  • Simulazione avanzata: Il jet è dotato di un sistema di simulazione che consente di integrare scenari virtuali con l’ambiente di volo reale, permettendo ai piloti di esercitarsi in missioni complesse, incluse simulazioni di minacce aria-aria e aria-terra.
  • Live Virtual Constructive (LVC): Tecnologia che permette di combinare addestramento dal vivo con simulazioni virtuali e scenari simulati.
  • Motori: È spinto da due motori Honeywell F124-GA-200, che forniscono elevate prestazioni e affidabilità. La velocità massima è di circa 1.075 km/h (Mach 0.86).
  • Manovrabilità: L’aereo è altamente manovrabile, con un rapporto spinta-peso ottimizzato per replicare le prestazioni dei moderni caccia da combattimento.
  • Quota operativa: Può raggiungere una quota di servizio di circa 45.000 piedi.
  • Punti d’attacco: L’M-346FA ha 7 piloni per trasportare una vasta gamma di armamenti, inclusi missili aria-aria, aria-terra e bombe a guida laser o GPS.
  • Pod cannon: Può essere equipaggiato con un cannone pod esterno per missioni di attacco ravvicinato.
  • Sensori avanzati: Include un radar Grifo-346 per il targeting e un sistema di contromisure elettroniche (ECM).
  • Cockpit “glass” avanzato: Il cockpit è completamente digitale, con display multifunzione a colori e comandi HOTAS (Hands On Throttle And Stick).
  • Sistemi di autoprotezione: Include un sistema di allerta radar (RWR), lanciatori di chaff e flare e sistemi di contromisure elettroniche per proteggere l’aereo in scenari ostili.
  • Link dati: È dotato di capacità di collegamento dati per condividere informazioni tattiche in tempo reale con altri velivoli o unità terrestri.
  • Flessibilità: L’M-346 può essere facilmente configurato per missioni diverse, dal semplice addestramento fino a operazioni di combattimento.
  • Costi operativi: Grazie alla sua affidabilità e al basso consumo, ha costi operativi significativamente inferiori rispetto a jet da combattimento a tutti gli effetti, rendendolo un’opzione economica per le forze aeree.
  • Sistemi di protezione avanzata: L’aereo è dotato di un sofisticato sistema di controllo del volo con protezioni aerodinamiche per
  • prevenire condizioni di volo pericolose.
  • Sedile eiettabile: È equipaggiato con sedili eiettabili Martin-Baker Mk.16 che garantiscono la sicurezza dell’equipaggio in caso di emergenza.

Crosetto: “Un prodotto di eccellenza italiano”

“Ricordo quando con il generale Goretti scegliemmo questo aereo – ha continuato Crosetto – Abbiamo fatto una scelta che tenesse conto della necessità di avere un prodotto d’eccellenza dell’industria italiana, di garantire il livello assoluto che la pattuglia ha sempre avuto e che fosse il prodotto migliore che potessimo mettere a disposizione. Oggi siamo qui per ricordare un’impresa straordinaria come quella che dopo trentadue anni ha portato le Frecce Tricolori a ripercorrere i cieli dell’America e del Canada, ma anche quella che ha portato l’Aeronautica e non solo, anche la Marina, a schierarsi a migliaia di chilometri di distanza in Australia, in Giappone. Dietro le persone che abbiamo visto oggi – ha aggiunto Crosetto – ce ne sono centinaia che lavorano nell’ombra. È un’operazione di cui non ci rendiamo conto da civili, ma che presuppone un’organizzazione logistica che quindici anni fa o vent’anni fa non avevamo, che nasce perché viene incrementata tutti i giorni perché abbiamo la necessità di essere molto più preparati, molto più pronti a qualunque evenienza di quanto dovevamo esserlo vent’anni fa o anche solo tre anni fa. Perché il mondo improvvisamente è cambiato e ha bisogno di qualità, di coraggio, di dedizione”.

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