Libano e Siria sotto attacco: esplodono i cercapersone, 8 morti e 2800 miliziani di Hezbollah feriti. Netanyahu sotto accusa, nega (video)

17 Set 2024 17:52 - di Redazione
esplosione cercapersone Libano

La guerra in Medio Oriente procede anche su binari alternativi a quelli dei raid aerei, dei sequestri, degli ultimatum. E allora, un attacco hacker attribuito a Israele ha causato l’esplosione contemporanea di numerosi cercapersone appartenenti a miliziani di Hezbollah in Libano e Siria. Almeno 8 i morti e 2800 i feriti. Tra le vittime anche il figlio del deputato Ali Ammar. Ferito anche l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani. Il diplomatico ha riportato «una ferita superficiale» ed è «attualmente sotto osservazione in ospedale», ha riferito una fonte informata citata dall’agenzia di stampa iraniana Fars. «Le sue condizioni generali sono buone», ha fatto sapere l’ambasciata iraniana a Beirut.

Attacco hacker in Libano e in Siria: mille membri di Hezbollah feriti dopo l’esplosione dei cercapersone

Dunque, l’attacco informatico ha fatto esplodere contemporaneamente numerosi pager, apparecchi tecnologici utilizzati come cercapersone senza fili, appartenenti a miliziani di Hezbollah, riferiscono diversi media arabi, ma anche israeliani. Precisando che lo Stato ebraico sarebbe riuscito a violare i sistemi di comunicazione dell’organizzazione sciita. I cercapersone facevano parte di una nuova fornitura che l’organizzazione sciita libanese aveva appena ricevuto, secondo le news diffuse dal Wall Street Journal.

Otto morti e almeno 2800 i feriti

Un esponente di Hezbollah ha precisato che questi dispositivi erano in dotazione a centinaia di operativi del gruppo, ipotizzando che un malware potrebbe aver causato il surriscaldamento e la loro esplosione. La stessa fonte di Hezbollah ha affermato che alcune persone hanno sentito i cercapersone riscaldarsi e se ne sono liberati prima che esplodessero. Sulla vicenda aggiorna costantemente soprattutto l’emittente libanese Nbn, precisando che al momento non si hanno notizie di morti. E che il bollettino su vittime e feriti è solo provvisorio.

Esplosione dei cercapersone, l’attacco hacker concentrico da Beirut a Damasco

Ma le esplosioni dei cercapersone si sono registrate non solo in diverse zone del Libano, in particolare a Dahieh, roccaforte di Hezbollah, nella zona meridionale di Beirut, ma anche in Siria. Secondo un media legato all’opposizione siriana, ripreso dal sito israeliano Ynet, anche a Damasco si è infatti registrata l’esplosione in un’auto di un pager simile a quello usato da Hezbollah in Libano. «Questa penetrazione nei nostri sistemi di comunicazione rappresenta la più grande violazione dei dati di intelligence nella storia dell’organizzazione», ha commentato una fonte di Hezbollah, citata dai media in lingua araba.

Tra i feriti anche l’ambasciatore iraniano

I media israeliani invece riferiscono che oggi (martedì 17 settembre), intorno a mezzogiorno, sono esplosi contemporaneamente a Beirut, nel sud del Libano, e a Damasco, in Siria, i cercapersone di miliziani Hezbollah. Una deflagrazione annunciata da un boato che avrebbe causato il ferimento di almeno mille feriti. Secondo alcune fonti le esplosioni sarebbero state causate da un attacco hacker israeliano alle reti di comunicazione interne di Hezbollah. E tra i feriti ci sarebbe anche l’ambasciatore iraniano in Libano, Mojtaba Amani.

Intanto Blinken prosegue i colloqui in cerca di una tregua

Secondo il leader di Hamas Yaya Sinwar, i fondamentalisti della Striscia sono pronti a una «lunga guerra di logoramento» che «riuscirà a sconfiggere lo Stato ebraico». Intanto, il bollettino dell’ultimo assalto, registra almeno dieci palestinesi uccisi in un attacco, che si imputa agli israeliani, al campo profughi di Nuseirat. Con il Segretario di Stato americano Antony Blinken che prosegue a lavorare sul fronte della conciliazione e di un accordo possibile, intento a potare avanti la via diplomatica indirizzata a un’intesa tra Israele e Hamas, e che per questo è atteso in Egitto per discutere della tregua a Gaza.

Esplosione dei cercapersone in Libano, ex portavoce di Netanyahu allude a un “ruolo” di Israele

Una bomba, quella esplosa oggi in Libano (letteralmente) sulle trattative di tregua in corso e da cui l’ufficio di Netanyahu ha preso immediatamente le distanze. Come riferisce l’Adnkronos, infatti, l’ufficio del premier israeliano ha subito impugnato le dichiarazioni di uno stretto alleato, e fino a poco tempo fa portavoce del primo ministro, che in un post su X, poi cancellato, allude al fatto che Israele possa essere dietro quello che appare come un attacco coordinato che ha fatto esplodere i cercapersone di Hezbollah in Libano, ferendo mille persone.

Poi però cancella il post. La precisazione di Israele

A commento del post di X in cui si affermava che Netanyahu non avrebbe preso nessuna iniziativa importante in Libano prima del suo viaggio a New York la prossima settimana, Topaz Luk avrebbe scritto: «Non è durato molto». Una frase da più parti interpretata come un’allusione al fatto che l’attacco potesse essere stato condotto da Israele. Salvo poi però un intervento attuato per cancellare repentinamente il commento. Un caso che ha indotto i vertici di Tel Aviv a intervenire comunque, asserendo in una precisazione vergata dall’ufficio di Netanyahu: «Topaz Luk da alcuni mesi non è portavoce del primo ministro e non è coinvolto del più ristretto cerchio delle discussioni».

Netanyahu prende le distanze da Luk: il giallo nel giallo

E allora, secondo quanto riferisce il Times of Israel l’ufficio di Netanyahu non solo ha preso le distanze da Luk. Ma avrebbe anche ordinato a tutti i membri della coalizione di non rilasciare per il momento dichiarazioni a riguardo. Al momento, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sta tenendo una serie di riunioni ad alto livello con i capi delle forze di sicurezza mentre aumentano le tensioni con Hezbollah in Libano. Funzionari hanno confermato le consultazioni al Times of Israel, ma senza fornire dettagli. Mentre il sito di Ynet ha definito gli incontri “drammatici”.

Sotto, video postato da Blitz Tv su Youtube

 

 

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