Nemmeno oggi Michel Barnier annuncerà il nuovo governo della Francia. Il primo ministro incaricato da Macron di formare l’esecutivo si muove tra equilibrismi e la difficile ricerca dei numeri, confidando che possa nascere una maggioranza moderata alleata con i socialisti ma potrebbe essere decisivo proprio il Rn di Marine Le Pen e Bardella, con un appoggio esterno che scompaginerebbe l’intero quadro politico transalpino.
Il nuovo governo della Francia entro domenica
Le discussioni sulla composizione del governo di Michel Barnier continuano, quindi il nuovo esecutivo non sarà annunciato questo venerdì, ha fatto sapere il premier incaricato. Sono in corso gli “aggiustamenti finali”.
Giovedì sera il primo ministro designato ha presentato al presidente Emmanuel Macron un elenco di 38 ministri, di cui 16 a tempo pieno. Il nuovo “Matignon” ha annunciato che il governo sarà presentato comunque “prima di domenica” .
Le Pen osserva: il Rn può essere cruciale per la Francia
Il Rassemblement National gode ora del ruolo di arbitro del gioco politico, pronto a fischiare la fine della partita ogni volta che lo ritiene opportuno. Assicurandosi che i suoi 126 deputati non censurassero automaticamente il primo ministro, Marine Le Pen ha inizialmente dato la sua benedizione a Michel Barnier, spaccando il fronte di sinistra. Ma mentre quest’ultimo mette a punto gli ultimi dettagli del suo governo, Marine Le Pen lascia aleggiare la minaccia di un voto negativo. Che renderebbe automatica e necessaria l’alleanza con i socialisti.
E la possibile nomine della Garnier di Barnier alla famiglia potrebbe distendere gli animi con Le Pen e Bardella.
Garnier, l’anti-arcobaleno odiata dai socialisti
Nemmeno nominata, già bocciata? Il nome di Laurence Garnier, potenziale ministro della Famiglia nel governo di Michel Barnier, ha già fatto circolare molto inchiostro. La nomina della senatrice repubblicana della Loira Atlantica sarebbe una “provocazione” per il deputato socialista Jérôme Guedj . In discussione le sue posizioni sulle questioni sociali, soprattutto la sua linea contro matrimoni e adozioni gay.
Nel 2013, l’allora consigliere comunale di Nantes Garnier partecipò ai cortei “Manif pour tous” per opporsi al matrimonio e all’adozione di coppie omosessuali. Anche diversi altri potenziali ministri del futuro esecutivo hanno manifestato contro questa possibile nomina, come Catherine Vautrin e Bruno Retailleau – ai quali la stessa Laurence Garnier è vicino. “Sarà il governo del Manif per tutti!” , ha scherzato su TF1 Mathilde Panot, la leader dei deputati ribelli.