Set 19 2024

Mario Campanella @ 17:10

Francia, Barnier all’Eliseo: presentata la lista dei ministri. Hollande: “Se fallisce ha fallito Macron”

La Francia cerca il nuovo governo e Michel Barnier, il primo ministro designato pochi giorni fa da Macron,  è andato in serata all’Eliseo. Lo rendono noto fonti di BmfTv. Le stessa fonti informano che si sarebbe finalmente trovata la quadra sul nuovo esecutivo composto da 38 ministri, paritario fra uomini e donne. Ci saranno 7 ministri macronisti, 3 Républicains, 2 centristi MoDem, uno di Horizons (Edouard Philippe), uno dei centristi UDI, uno di altra formazione di destra e uno di altra formazione di sinistra. Accordo sui punti più discussi, immigrazione (“fermezza e umanità”, secondo quanto trapelato) e tasse (niente aumenti per classi medie e lavoratori). A quanto apprende l’emittente Sebastien Lecornu è indicato ministro delle Forze armate, Astrid Panosyan ministra del Lavoro, Geneviève Darrieussecq ministra della Sanità, Jean-Noël Barrot ministro degli Affari esteri, Antoine Armand ministro delle Finanze.  A completare la lista dei ministri del nuovo governo in Francia saranno, secondo quanto scrive Le Figaro, Bruno Retailleau ministro degli Interni, Annie Genevard ministra dell’Agricoltura e François-Noel Buffet come ministro dei Territori d’oltremare. Nella rosa anche Patrick Hetzel, ministro delegato per l’Istruzione superiore, Laurence Garnier ministro delegato alla Famiglia, Jean Louis Thiériot, ministro delegato per i veterani presso il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, Sophie Primas, vice ministro del Commercio Estero e del Turismo e Othman Nasrou ministro delegato alla laicità.

Barnier ha tenuto l’ultima giornata di consultazioni per la scelta dei nuovi componenti di governo. Un’ultima “decisiva” riunione si è tenuta a Matignon nel primo pomeriggio di giovedì a cui hanno partecipato tra gli altri anche esponenti dei partiti politici.

Gli incontri di Barnier

Barnier assicura di essere sulla linea retta finale della formazione del suo governo e oggi condurrà le sue consultazioni “finali”, nonostante le tensioni al vertice con Emmanuel Macron. In  mattiinata il presidente incaricato si è incontrato separatamente  con la presidente dell’Assemblea nazionale, Yaël Braun-Pivet , poi con il presidente del Senato Gérard Larcher, mentre nel pomeriggio ha incontrato il suo predecessore, Attal, e i partiti moderati, Ensemble e Lr.

Il nodo politico

I noti politici da affrontare erano tanti. Tensioni con i macronisti fino al presidente Macron, problemi nel nuovo partito repubblicano, incertezze nel campo della sinistra: due settimane dopo la sua nomina a Matignon

L’attacco di Hollande sulla Francia

L’ex presidente della Repubblica, il socialista Francois Hollande, recandosi questa mattina a Marsiglia, ha già  espresso la sua opinione sul prossimo governo. Se il presidente non riesce a risolvere questa situazione politica, sarà “grave per il Paese ”, ha detto l’ex inquilino dell’Eliseo. Se non passa il governo Barnier, sottolineava giustamente Hollande, si tratterebbe dell’ennesima sconfitta per Macron.

C’è bisogno dei socialisti

Escludendo il primo partito, il Rn, che comunque mantiene con Macron una linea di dialogo per tenere fuori dall’esecutivo La France Insoumise del leader comunista Melenchon, appare del tutto evidente che Barnier dovrà spaccare il fronte progressista per ottenere la maggioranza. E qui entrano in gioco i socialisti, guidati da Olivier Faure. Solo un’alleanza tra Ensemble, nuovi repubblicani (che pure non si amano molto) e socialisti garantirebbe a Michel Barnier di ottenere la maggioranza necessaria dal Parlamento. Macron sta lavorando diplomaticamente per realizzare l’operazione ma è fin troppo chiaro che la bocciatura di Barnier metterebbe la Francia nel guado. E lui in un angolo.