Torna a casa il cannibale russo mandato da Putin in Ucraina. Aveva fritto e mangiato il cuore delle vittime

22 Set 2024 16:57 - di Robert Perdicchi

Un buongustaio, ma di carne umana, liberato dal carcere e spedito in Ucraina a combattere, in prima linea, dal presidente Putin. Il cannibale russo Dmitri Malyshev è tornato ieri a casa, come riferiscono alcuni giornali locali, ma non espierà la sua pena detentiva di 25 anni per aver ucciso, smembrato e cucinato un uomo, sullo sfondo di una lite omofobica, per poi friggere il cuore prima di mangiarlo.

Il cannibale russo è tornato a Volgograd perché ferito al fronte

Originario di Volgograd, Dmitri Malyshev , condannato a 25 anni di carcere per omicidio e cannibalismo e graziato dal presidente russo Vladimir Putin perché ha combattuto nella guerra in Ucraina, è tornato nella sua città  natale dopo essere stato ferito. Il caso del “cannibale di Volgograd” ha scosso la società russa una decina di anni fa: dopo aver picchiato a morte un conoscente del Tagikistan con una zampa di capra perché gli avrebbe fatto una proposta di sesso, gli ha strappato il cuore e lo ha fritto in una padella, un processo che ha registrato in video. La magistratura russa lo ha condannato a 25 anni di carcere, 15 dei quali da trascorrere in una prigione di massima sicurezza, ma dopo lo scoppio della guerra era stato arruolato e spedito a combattere in Ucraina.

Il reclutamento di prigionieri, una pratica promossa dalla società mercenaria russa Wagner, aveva sollevato serie preoccupazioni in Russia a causa dell’ondata di crimini commessi da alcuni di loro al ritorno dal campo di battaglia. A giugno, la deputata russa Nina Ostanina aveva avvertito che la situazione potrebbe peggiorare e aveva invitato le autorità russe ad “assumersi la responsabilità di proteggere i cittadini da criminali come questi” attraverso un “monitoraggio costante” e aiutandoli a reintegrarsi nel mercato del lavoro. Ha inoltre anticipato i preparativi per un progetto di legge che regoli la questione.

Secondo il media online indipendente Viorstka, negli ultimi due anni circa 50 persone sono morte per mano di veterani di guerra ucraini reclutati nelle prigioni russe. La maggior parte delle vittime risulta essere un loro familiare o un vicino di casa per motivi domestici, e i crimini sono spesso legati al consumo di alcolici.

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