Venezuela, spariti due italiani oppositori di Maduro. Di Giuseppe (FdI): uno è tenuto in un centro di tortura

11 Ago 2024 20:43 - di Giovanni Pasero

“Mio padre Amerigo De Grazia è stato prelevato in strada e portato nell’Elicoide, il piu’ grande centro di torture del Venezuela. Non è stato un arresto, è stato sequestrato”: lo ha denunciato la figlia dell’oppositore del regime venezuelano di origine italiana, Maria Andreina De Grazia, intervistata dal Tg1. Le retate di oppositori dopo la contestata vittoria di Nicolas Maduro alle presidenziali del 28 luglio hanno preso di mira anche molti venezuelani con radici italiana, oriundi o con doppio passaporto.

Fatti sparire dal regime di Maduro Amerigo De Grazia e Antonio Calvino

“Ho tanta paura per la mia vita”, ha aggiunto la giovane, “nessuno può considerarsi al sicuro fino a quando Maduro sara’ presidente”. Da venerdi’ non si hanno più notizie neanche di Antonio Calvino, oppositore del regime di origini siracusane che era già stato arrestato tre anni fa durante il Covid davanti al consolato italiano a Caracas per “incitamento all’odio” e poi liberato su pressione del governo italiano. A denunciarne la scomparsa al consolato italiano e’ stato Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia eletto all’estero.

Américo Giuseppe de Grazia Veltri, politico venezuelano naturalizzato italiano sparito da giorni, si trova presso la sede dei servizi segreti venezuelani. Lo riferisce all’Adnkronos il deputato di FDI eletto all’estero, Andrea Di Giuseppe.

“De Grazia in questo momento è prigioniero in un centro penitenziario che si chiama El Helicoide. Ho parlato con la figlia del nostro connazionale, la quale mi ha confermato che De Grazia si trova in questo penitenziario, che è un centro di tortura. Uno dei peggiori posti in cui ci si possa trovare in Venezuela”, afferma Di Giuseppe. El Helicoide è un edificio situato a Caracas, di proprietà del governo venezuelano e utilizzato come struttura e prigione per prigionieri regolari e politici del Servizio di intelligence nazionale bolivariano. “A breve parlerò con il console per accertarmi delle condizioni di De Grazia”, aggiunge Di Giuseppe.

Rita Capriti, prelevata il 2 agosto dalla polizia venezuelana

Un altro caso riguarda la messinese Rita Capriti, esponente del partito di opposizione ‘Primero Justicia’, che è stata prelevata dalle autorità locali nella notte tra l’1 e il 2 agosto e da allora è detenuta nella struttura carceraria di Caña de Azucar, a Maracay. Per lei le accuse sono di incitamento all’odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale.

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