Sinistra spudorata, accusa il governo Meloni del debito pubblico, ma la zavorra di 1000 miliardi è opera sua

17 Ago 2024 8:42 - di Gabriele Alberti
Debito pubblico sinstra Meloni

Della buona notizia dei dati di Bankitalia non è dato sapere dai quotidiani “blasonati”: l’aumento delle entrate tributarie del 9,9% a giugno rispetto allo stesso mese del 2023 mentre nel primo semestre 2024 l’incremento è stato del 7,5% in confronto allo stesso periodo del 2023. E’ un ottimo segnale per la crescita, per l’efficacia delle riforme, per il controllo operato sull’evasione fiscale. Un indicatore che l’Italia è sulla strada giusta. E cosa fanno i giornaloni? Lo nascondono. Il Corriere lo inserisce in un inciso nelle pagine interne di economia. Repubblica preferisce titolare sull’aumento del debito pubblico – sempre segnalato da Bankitalia- che a giugno è arrivato a sfiorare i 3mila miliardi (2.948). E la Stampa spara  solo sul debito. Del resto la sinistra politica non era stata da meno inveendo  in maniera spudorata contro il governo: “reo” di non tenere a bada il nostro debito, che nessun governo- gran parte dei quali a guida Pd – ha saputo disciplinare. Tutt’altro.

Misiani e Bonelli all’attacco sul debito pubblico

Per questo ha del comico l’affermazione del  responsabile economico del Pd, Antonio Misiani. Che ha  denunciare «la politica iniqua e di cortissimo respiro» di Palazzo Chigi, che «sta mettendo l’Italia in un vicolo cieco». Gli ha fatto eco Angelo Bonelli di Avs. Strillando che “la Banca d’Italia ha sancito  il fallimento economico di questo governo”. Sono seguite poi un profluvio di dichiarazioni ‘copia e incolla’ che hanno ignorato del tutto i dati positivi della stessa fonte Bankitalia. Ma la questione abnorme è che la sinistra dimentica ad arte i mille miliardi di debito lasciati proprio dai governi di centrosinistra. “Dei 99 miliardi di debito aggiuntivo accumulato negli ultimi 12 mesi ci sono quasi mille miliardi di buco accumulati dal 2011 (governo Berlusconi, l’ultimo “politico” prima di quello attuale) al 2022: grazie ai vari esecutivi tecnici o costruiti in Parlamento di cui il Pd, tranne un anno, ha sempre fatto parte”. La faccia di bronzo della sinistra non ha limiti, fa notare Sandro Iacometti su Libero.

La sinistra dimentica i dati di Bankitalia su Superbonus e bonus facciata

Accusare il governo di centrodestra per il debito pubblico che sale è una pessima battuta. Un dare fuoco alle polveri bagnate trattando gli italiani da ignoranti smemorati. La sinistra e i quotidiani anti governativi omettono di rircordare un report di qualche tempo fa sul debito fino al 2026. L’Ufficio parlamentare di bilancio inchiodò i responsabili della lievitazione del debito quando scrisse: «Incidono pesantemente le compensazioni d’imposta legate agli incentivi fiscali degli ultimi anni: in gran parte per Superbonus e bonus facciata. La stima attualmente disponibile, pari a circa 170 miliardi nel periodo 2020-23, determinerà un aggravio medio annuo sul debito pari a circa 1,8 punti percentuali di Pil nel triennio 2024-26». Capito la ridicolaggine e la deformazione delle notizie? “In altre parole, da quest’anno il governo (e gli italiani) ha sul groppone circa 20 miliardi aggiuntivi di rosso. Grazie agli sconti edilizi varati dal governo Pd-M5S”. del debito pubblico si deve parlare seriamente, perché certo rappresenta un problema. Ma giocare a “nascondino” sulle responsabilità come fanno dalle opposizioni non ci farà uscire dal guado.

Del resto, ognuno si attacca a quel che ha: in questo momento la sinsitra non resta che insultare Massimo Boldi che elogia Meloni ed osannare Elodie per i motivi opposti. E in economia alle opposizioni non resta che nascondere le buone notizie e simulare che l’alto debiuto pubblico siu colpa del governo Meloni. Ognuno è libero di avere i suoi punti di riferimento. Sarebbe corretto guardare alla realtà dei numeri e alle ricadute positive dei dati economici.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *