Ponte Morandi, 6 anni fa il crollo con 43 morti. Meloni: dovere morale accertare colpe e omissioni
Alle 11 e 36 le sirene del porto di Genova e le campane delle diocesi hanno colmato il minuto di silenzio delle persone presenti nella radura della memoria, momento culmine della cerimonia di commemorazione delle 43 vittime di Ponte Morandi. Proprio in quell’istante, chiuso da un lungo applauso, sono state gettate nel Polcevera 43 rose bianche.
“Memoria, rinascita, giustizia. Sono trascorsi sei anni dalla catastrofe del crollo del Ponte Morandi, che il 14 agosto 2018 ha sconvolto Genova, la Liguria e la nazione intera”, sottolinea Giorgia Meloni ricordando che “oggi onoriamo le 43 vittime di quella tragedia e ci stringiamo, con la mente e con il cuore, ai loro famigliari e ai loro cari”.
Meloni sul crollo di Ponte Morandi: fare giustizia e individuare le responsabilità
“Oggi ci sentiamo un po’ tutti genovesi, figli di una città fiera e orgogliosa che è stata moralmente piegata e fisicamente spezzata in due, ma che da allora ha saputo anche rialzarsi e andare avanti”, osserva ancora la presidente del Consiglio. “Genova è rinata, più forte e più caparbia di prima. Il Ponte San Giorgio, la cui costruzione ha segnato un modello di efficienza, innovazione e capacità ingegneristica, è uno dei simboli più potenti di questo nuovo corso. Ma quel Ponte ricorda alla nazione le tante, troppe, domande rimaste ancora senza risposta”, rimarca Meloni. “Fare giustizia e individuare le responsabilità per ciò che è accaduto, accertando una volta per tutte colpe e omissioni, è un dovere morale, oltre che giudiziario. Rinnoviamo l’auspicio che l’iter giudiziario possa concludersi nel più breve tempo possibile perché Genova, la Liguria e l’Italia aspettano di conoscere la verità processuale su ciò che è accaduto”, conclude il premier.
Mattarella: è una giornata di cordoglio e di memoria della Repubblica
“Le responsabilità devono essere definitivamente accertate e auspico che il lavoro delle autorità preposte si svolga con l’efficacia e la prontezza necessarie a ogni sentimento di giustizia – ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio in occasione del disastro – il tempestivo processo di ricostruzione del collegamento tramite il Ponte Genova San Giorgio non costituisce, infatti, attenuante per quanto accaduto. In questa giornata di cordoglio e di memoria la Repubblica esprime vicinanza ai familiari delle 43 vittime, unitamente a un profondo sentimento di solidarietà alla Città”, conclude Mattarella.
Salvini: commovente capacità di reazione del popolo genovese
“Grazie anche alla commovente capacità di reazione del popolo genovese, quel dramma riuscì però ad unire una città, una regione e un intero Paese che, superando ostacoli, burocrazia e lentezze, portò alla costruzione in tempi record di un nuovo Ponte, diventato un modello ingegneristico nel mondo”. Lo scrive su Instagram il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. “Questa straordinaria opera infrastrutturale dimostra ancora oggi che, se tutti sono disposti a fare la loro parte, l’Italia ha tutti i mezzi necessari per rinascere nel nome dello sviluppo, del lavoro e dei Sì: è l’impegno che stiamo portando avanti”.
Il Comune di Genova, insieme al Comitato Parenti vittime del Ponte Morandi, ha promosso alcuni momenti commemorativi. Alle 9, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa, è stata celebrata la Santa messa officiata dall’arcivescovo di Genova monsignor Marco Tasca. Alle 10.45, alla Radura della Memoria, si è svolta la Cerimonia in ricordo delle vittime del crollo alla presenza del sindaco di Genova Marco Bucci, del prefetto di Genova Cinzia Torraco, del presidente ad interim di Regione Liguria Alessandro Piana e del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi con delega della presidenza del Consiglio dei Ministri.