Non solo Boldi, Jerry Calà rivela: “Dopo l’invito ad Atreju hanno minacciato anche la mia famiglia”
Non solo Massimo Boldi, anche Jerry Calà racconta, solo adesso a distanza di alcuni anni, di essere finito nel mirino degli hater rossi e di avere ricevuto pesanti minacce per le sue dichiarazioni critiche nei confronti della sinistra. La rivelazione è arrivata nel corso di una lunga e divertente intervista rilasciata a Giulia Cazzaniga su La Verità.
“Le mie parole sulla sinistra? Ritratto tutto, voglio lavorare”
L’intervistatrice chiede all’ex gatto dei Vicoli miracoli. “Qualche anno fa fece discutere una sua frase: aveva detto che faticava a lavorare perché non era in odore di sinistra. Poi Giorgia Meloni la invitò ad Atreju…”. La replica di Jerry Calà pare quella di chi abbia toccato il filo dell’alta tensione. «Scusi no la fermo subito, perché questo è un campo minato. Quell’invito non lo accettai, e da allora ho deciso di tenermi ogni idea minimamente politica per me, anche perché faccio l’attore che è tutt’altro mestiere. Non sa cosa si scatenò, ci furono persino delle minacce sui social rivolte a me e alla mia famiglia. Non ne parlo e anzi quasi mi viene da dirle che ritratto tutto, che ho detto una stupidata. A proposito di saper ridere delle cose…».
Jerry Calà e il clima d’intimidazione, Boldi ringrazia Meloni
Una risposta che rende ancora più attuale quanto dichiarato in campagna elettorale, nell’agosto di due anni fa, da Giorgia Meloni sulla paura di chi lavora nel mondo dello spettacolo a dirsi di destra: il rischio concreto, come dimostrano gli indegni attacchi a Boldi e le rivelazioni di Jerry Calà, è quello di venire osteggiati, boicottati. O peggio, addirittura minacciati.
Domenica mattina, in una storia Instagram Massimo Boldi è tornato sulla vicenda. “Ringrazio tutti coloro che hanno espresso parole di sostegno per questo assurdo episodio, in primis le parole spese da Meloni, che non posso che ringraziare come ho già fatto personalmente”: così Boldi, tornando sulla polemica social scatenata dal suo messaggio di sostegno al premier, pubblicato come commento al post ferragostano del presidente del Consiglio. “Non voglio pensare più a niente. Solo a me stesso” ha aggiunto poi in un post il celebre Cipollino’.