La Iena Pelazza bandito dal Marocco: mi negano l’ingresso, sono su una black list e devo chiedere scusa al Re (video)
Niente vacanze in Marocco per l’inviato delle Iene Luigi Pelazza. Il reporter tv arrivato alla frontiera in camper con la famiglia, non può mettere piede nel Paese a meno che non chieda scusa al Re: tutta colpa di una sua passata inchiesta sulla prostituzione minorile a Marrakech che, pur essendo datata 2016, ile autorità nordafricane non hanno né archiviato né dimenticato, anzi… E così, come lo stesso giornalista ha denunciato in un video sui social e poi dalle colonne di Repubblica, il giornalista è bloccato da alcuni giorni al confine tra Spagna e Marocco, nella speranza di risolvere il gap diplomatico e ricongiungersi con moglie e figli che intanto sono potuti entrare nel Paese.
Il Marocco nega l’ingresso all’inviato delle “Iene” Luigi Pelazza
Al momento però le bocce sono ferme al fatidico ingresso rifiutato in Marocco all’inviato delle Iene Luigi Pelazza. A raccontare in un video postato sui suoi profili social la disavventura è lo stesso volto noto della trasmissione di Italia1 cui è stata negata la possibilità di varcare la frontiera. Il suo nome, infatti, è stato inserito in una black list a causa di un servizio girato nel 2017 sulla prostituzione minorile a Marrakesh. «Eccomi qua – racconta dunque il reporter tv – faccio questo video perché molti di voi mi stanno scrivendo e chiedendo: venerdì scorso hai postato un video dove dicevi sono a Tarifa e mi sto per imbarcare verso Tangeri, Marocco, dove andrò a fare una splendida settimana di vacanza con la mia famiglia. Ebbene questo per me non è successo perché le autorità marocchine mi hanno vietato l’ingresso».
Bandito per un’inchiesta tv del 2016 sulla prostituzione minorile a Marrakesh
Un respingimento, prosegue Pelazza, dovuto al fatto che «sono all’interno di una black list per via di un servizio che ho fatto nel 2016 sulla prostituzione minorile a Marrakesh. Venerdì pomeriggio sono tornato a Tarifa, ho chiamato immediatamente la Farnesina alla quale ho spiegato quello che era successo. Mi hanno messo in contatto con l’ambasciatore italiano a Rabat, Armando Barucco, che voglio ringraziare pubblicamente perché si è speso per me tantissimo». Tuttavia, «le autorità marocchine hanno deciso di negarmi l’entrata nel loro Paese». Per entrare, prosegue Pelazza, «dovrò fare una lettera di scuse a sua maestà il Re e la farò. Però sia ben chiaro che rivendicherò anche il motivo che mi ha portato in Marocco a girare quel pezzo», conclude Pelazza. Basterà? Glielo auguriamo davvero.
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