La Corea del Nord riapre al turismo, ma è slalom tra regole assurde (e conseguenze fatali). Ecco quali sono

26 Ago 2024 14:26 - di Natalia Delfino
corea del nord turismo

Mentre le vacanze estive si apprestano alla fine, per i viaggiatori di tutto il mondo si apre un’opportunità in più in vista di quelle invernali: è attesa infatti per dicembre la riapertura della Corea del Nord al turismo. Ma, considerate le bizzarre regole cui ci si dovrà attenere, la meta promette di essere appetibile solo per i più temerari o per i più disciplinati, a meno di non incorrere nelle ire del regime di Kim Jong-un.

La Corea del Nord riapre al turismo

La notizia della riapertura delle frontiere ai visitatori, dopo cinque anni di chiusura dovuti al Covid, è stata data un paio di settimane fa da Ktg, un tour operator specializzato in visite turistiche nel Paese indicato come “una delle destinazioni più segrete e meno visitate al mondo”. Ora qualche dettaglio in più chiarisce che il macroscenario geopolitico è solo uno degli elementi per cui bisognerebbe accostarsi all’idea di un viaggio verso quei lidi con estrema cautela.

I molti e fantasiosi modi in cui si rischia di offendere Kim Jong-un

Molto ruota intorno alla figura di Kim Jong-un, rispetto al quale le possibilità di oltraggio e di relative sanzioni vanno oltre la più fervida immaginazione. Particolarmente bizzarra appare la prescrizione per cui è lecito fumare marijuana, ma mai e poi mai farlo utilizzando come cartina un ritaglio di giornale che ritrae Kim Jong-un, in quel caso la canna diventa lesa maestà e si rischiano dal carcere al campo di lavoro, fino alla morte. Ugualmente mai tagliare un pezzo di corpo al leader nordcoreano, nemmeno in foto. Si possono scattare solo foto complete. Anche poggiare un gomito o peggio che mai sedersi per sbaglio su una foto di Kim Jong-un, anche se per errore, può costare carissimo. Così come molto grave è considerato toccare materiale di propaganda, l’intento non conta: il principio di colpevolezza non esiste e la responsabilità personale nemmeno.

Sì alla marijuana, ma no a Bibbia e jeans

Guai poi a leggere la Bibbia: in Corea del Nord c’è l’ateismo di Stato e lasciarla distrattamente sul comò della stanza d’albergo può trasformarsi in un biglietto di sola andata per un campo di lavoro. E a indossare i jeans: quelli sono vietati per tutti.

Attenersi ai viaggi organizzati e mai e poi mai riportarsi a casa qualche moneta

La possibilità, poi, di organizzare il proprio viaggio come meglio si ritiene è un’illusione che è assai raccomandato non perseguire: il viaggiatore non può deviare dal percorso del tour, deve comprare solo da negozi specifici e guai a salire sui mezzi pubblici. Del resto, anche i tour operator che propongono il viaggio in Corea del Nord lo fanno indicando itinerari molto precisi, anche per quanto riguarda i trasferimenti. Infine, attenzione al rientro: se resta qualche won in tasca è bene spenderlo o disfarsene: anche portarsi a casa per ricordo una moneta locale è considerato reato.

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