Gros-Pietro (Intesa San Paolo): “L’affidabilità dell’Italia oggi è un valore aggiunto per l’Europa”

6 Ago 2024 11:02 - di Redazione
Gros-Pietro

“L’Italia ha un innegabile vantaggio. La nostra economia è sempre stata caratterizzata da un’elasticità, da un’elevata flessibilità e soprattutto da una rapida risposta, dovuta proprio all’imprenditoria italiana, che sono diffuse in misura maggiore rispetto ad altri Paesi. Non siamo caratterizzati da grandissime imprese ma da un gran numero di imprese e soprattutto di voglia di fare impresa, anche nel Mezzogiorno che sta recuperando in modo costante livelli di crescita importanti e significativi per l’intero Paese. Lo dicono i dati: l’Italia va meglio della Germania. E, se mi permette, anche i dati della semestrale del gruppo Intesa Sanpaolo, i migliori di sempre, confermano questa positività del Paese. Sono dati che non cascano dal cielo ma i risultati di una Banca attiva, essenzialmente in Europa e in Italia, anche se siamo presenti in tutti e 5 i continenti. In base alla chiusa di ieri, siamo la prima banca italiana per valore di Borsa e la seconda dell’Eurozona”. Lo dice in un’intervista a Il Mattino, il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro.

Gros-Pietro: la parola chiave è affidabilità

“La parola chiave è affidabilità. In questo momento – prosegue l’economista – l’Italia sta dando una garanzia di affidabilità che è un valore aggiunto, un punto di forza anche dell’Europa perché contribuisce a tenere in piedi l’Ue in un momento di oggettiva difficoltà per le economie tradizionali. Le difficoltà non sono solo quelle della Germania ma anche quelle delle imprese statunitensi come abbiamo visto in queste ore attraverso l’andamento dei mercati finanziari. La tradizionale supremazia industriale del cosiddetto ‘Vecchio mondo’ è messa in difficoltà. Ci sono inevitabilmente delle perdite di redditività e di aggressività sulle quali si scatena la speculazione: attenzione, però, chi specula guadagna sia quando il mercato sale sia quando scende e la sua attività consiste nell’accentuale movimenti fisiologici e naturali. Più il movimento è accentuato, più guadagna chi alimenta il fuoco e sa da che parte soffia il vento”.

L’Italia affidabile per l’Europa è anche figlia del cambio di paradigma del Mezzogiorno, finalmente centrale e non più periferia della crescita: “Come ho già avuto modo di sottolineare nel recente incontro di Srm a Napoli sull’economia marittima, da tempo circa il 47% della movimentazione marittima italiana avviene nei porti del Sud – spiega Gros – Ma l’economia del Mezzogiorno costituisce circa il 20% del totale italiano: pertanto, è evidente che i porti del Sud svolgono una importante funzione al servizio di tutta l’economia nazionale, assicurandone l’interscambio con il resto del mondo. È qui che l’Italia potrà essere sempre di più il ponte tra Nord Africa ed Europa nei flussi energetici che in futuro arriveranno in misura crescente da fonti rinnovabili. Del resto, il Mezzogiorno non è affatto il deserto industriale che talvolta viene falsamente dipinto“.

“A fine 2023 – conclude Gros-Pietro – le società di capitale attive nel Mezzogiorno erano oltre 408mila, il 30 per cento del totale italiano. E ha a disposizione oltre 210 miliardi di euro per la sua crescita tra Pnrr, fondi europei ordinari e fondi della Coesione. Sono i numeri di un’area strategica per l’Italia e per l’Europa”.

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