Fvg, un consigliere denuncia: sfrecciano tra la gente in barba alle norme. Ma quanto ci costano i monopattini per i migranti?
Ma quanto ci costano i monopattini in uso ai migranti accolti? E quanto è sostenibile il rischio di un utilizzo improprio del mezzo? Un problema secondario, certo, ma non di secondaria rilevanza, che eleva al quadrato il combinato disposto di trasgressioni e rischi legati a un improprio utilizzo del famigerato strumento. E la polemica corre, letteralmente, intercettando malumori e perplessità da tempo connesse al discusso mezzo di trasporto rilanciato in piena pandemia dal governo Conte, con normative e bonus ad hoc.
Fvg, sos monopattini, un consigliere di FI pone il problema
Ebbene oggi il problema entrato dalla finestra, rispunta dalla porta principale, evidenziato in una nota del consigliere regionale di Forza Italia in Friuli Venezia Giulia, Roberto Novelli, che denuncia un utilizzo «perlomeno curioso dei monopattini», e annuncia un’interrogazione sul tema. Vediamo cosa denunciano i suoi rilievi sul punto. «Sfrecciano sui marciapiedi, “slalomeggiando” tra turisti, anziani e bambini, sovente ad alta velocità», denuncia il consigliere forzista.
«Quanto ci costano i monopattini per migranti?»
Quindi prosegue: «I conducenti, molto spesso, sono migranti o minori stranieri non accompagnati che non indossano il casco e non necessariamente si sono sottoposti a percorsi di formazione finalizzati a imparare a usare il mezzo, conoscere le regole e la segnaletica stradale e a capire i rischi derivanti da una guida troppo spericolata».
Un mezzo sempre più in uso e usato sempre più in modo improprio
E ancora. «I monopattini stanno diventando il mezzo di trasporto prevalente e potenzialmente molto pericoloso degli immigrati sul nostro territorio. Sarebbe opportuno capire se la dotazione di questi mezzi elettrici sia compresa in qualche convenzione con le strutture che accolgono i migranti. E quali siano i costi a carico della comunità», sottolinea in una nota il consigliere regionale azzurro, che nel denunciare, annuncia un’interrogazione sul tema.
La denuncia tra rischi e costi
Novelli rileva come «stiamo assistendo alla fiorente proliferazione di monopattini in alcune zone della nostra regione, soprattutto nei pressi dei centri di accoglienza per minori (anche presunti) stranieri non accompagnati e delle strutture che ospitano migranti. Perché i giovani stranieri sono spesso muniti di questi mezzi? Non era più semplice, eventualmente, dare loro qualche bicicletta? Perché proprio il monopattino, molto più costoso e potenzialmente pericoloso? E quanto costa alla comunità regionale questa scelta? E, soprattutto, da chi dipende?».
Monopattini, tra norme disattese e rischi conseguenti
Concludendo infine: «Il decreto legge 121 del 2021 – sottolinea il forzista – era accompagnato da un breve vademecum per la circolazione dei monopattini a propulsione prevalentemente elettrica. C’erano dei paletti abbastanza rigidi rispetto all’utilizzo di questi mezzi: i conducenti dei monopattini devono avere compiuto 14 anni. Devono indossare il casco, se hanno l’età compresa tra i 14 e i 18 devono rispettare e non superare il limite di velocità consentito di 20 km/h e di 6 km/h nelle aree pedonali».
«Il testo – chiosa quindi Novelli – prevede molti altri punti chiari e stringenti. I limiti vengono rispettati? Perché ci sono così tanti monopattini dati in gestione a persone che non conoscono il codice della strada e, forse, neanche la nostra lingua? Ci sono seri problemi che riguardano la circolazione e l’incolumità delle persone. E ci sono dubbi consistenti da parte dei cittadini rispetto all’utilità di fornire i nostri ospiti immigrati di monopattini elettrici. Forse una sana pedalata in bicicletta, oltre a fare bene alla salute, sarebbe più sicura per loro e anche per chi li incrocia sulla strada».