Foti: “Gli accordi con l’Africa iniziano a dare frutti, i dati del Viminale ci danno ragione”

6 Ago 2024 9:20 - di Redazione
Foti

“La strategia di realizzare accordi con l’Africa inizia a dare frutti”, “il tema dei migranti non è di destra, sinistra o centro. Meloni ha avuto semplicemente più lungimiranza rispetto ai colleghi europei”. Lo evidenzia Tommaso Foti, presidente dei deputati di Fratelli d’Italia, in una intervista a Il Tempo.

Foti commenta gli ultimi dati del Viminale per cui gli sbarchi si sarebbero dimezzati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Ursula von der Leyen – ammonisce il capogruppo di FdI – il giorno dopo le elezioni, dovrebbe dimenticarsi di chi l’ha votata e chi no. Dovrebbe rappresentare tutti e conoscendo la situazione, come la diversità delle singole nazioni, dovrebbe essere consapevole che Italia, Spagna e Grecia sono più esposte di altri all’arrivo di immigrati”.

Per Foti, “siamo partiti da un’impostazione europea per cui il problema immigrati si risolveva con la distribuzione degli stessi o meglio con la non distribuzione, perché essendo un atto di natura volontaria, finiva per esaurirsi di per sé ancora prima di iniziare. L’idea italiana, al contrario, è stata di non lavorare per distribuire i migranti, ma per non farli partire. C’è il diritto di emigrare, come quello di non emigrare”, “abbiamo dimostrato come la nostra non era una tesi politica, una strategia vincente. Alle corde, invece, resta quella sinistra che, senza validi motivazioni, criticava il piano Mattei”.

Inoltre Foti evidenzia che “resta fermo, poi, che vi sono situazioni di politica internazionale che possono esplodere, vedi Bangladesh. In questi casi, non dobbiamo rubricare gli arrivi a una situazione di mancato controllo. Siamo di fronte a chi va via per ottenere il titolo di rifugiato, perché consapevole non di poter più vivere nella sua terra”.

Poi afferma che “le Ong dovrebbero fare gli interventi per le quali sono deputate e non un’attività parallela, collaterale e talvolta conflittuale con quella che sta svolgendo l’Italia, attraverso le forze che impegna per scoraggiare l’immigrazione clandestina. Non dovrebbero fare concorrenza alla guardia costiera”.

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