Fisco, +31,2% di entrate dalla lotta all’evasione. Albano: “E ora tagliamo le tasse al ceto medio”
“La crescita delle entrate tributarie del primo semestre 2024, pari al 4,11%, con ben 10,168 milioni in più rispetto al 2023, rappresenta un ulteriore grande successo del governo Meloni; alle polemiche su un esecutivo amico degli evasori, rispondiamo con un lavoro serio e con la chiarezza dei numeri”. A sottolinearlo è stata il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano, commentando i risultati del governo sul fronte delle entrate fiscali, fra i quali una voce rilevante è costituita dall’incremento record del gettito derivato dalle attività di accertamento e controllo. E ora è il momento di tagliare le tasse anche al ceto medio, ha chiarito Albano.
Al via a settembre il piano per “il mattone di Stato”
Intervistata dal Giornale, Albano ha parlato anche delle materie più specifiche della sua delega al Demanio. “A settembre partirà al Mef il lavoro della Cabina di Regia per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico: è la prima volta nella storia della Repubblica, dopo molti tentativi a vuoto. L’obiettivo – ha spiegato – è varare un Piano nazionale per dettare la strategia unitaria di valorizzazione del patrimonio pubblico con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali. Un abitare moderno per giovani coppie, studenti ed anziani, per sostenere la natalità pensando al futuro della Nazione”. Un piano, è sintetizzato nel titolo dell’intervista, “per il mattone di Stato”.
I numeri record della lotta all’evasione: +31,2% di entrate
Per quanto riguarda i dati fiscali, il bollettino delle entrate tributarie 2024 del Mef evidenzia che nel periodo gennaio-giugno 2024 le entrate tributarie erariali ammontano a 257,7 miliardi di euro circa, con un aumento di 10.168 milioni rispetto allo stesso periodo del 2023 (+ 4,1%) e il gettito derivante dall’attività di accertamento e controllo si è attestato a 7,2 miliardi di euro circa, in aumento di 1,7 miliardi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che corrisponde a un incremento del 31,2%. In particolare 3,4 miliardi di euro sono affluiti dalle imposte dirette (+25%) e 3,7 miliardi dalle imposte indirette (+37,6%).
Prosegue la rivoluzione del “fisco amico”
Un risultato diretta emanazione della rivoluzione fiscale avviata dal governo, sulla base del nuovo approccio – anche culturale – dei rapporti tra fisco e contribuente, il “fisco amico”. Oggi in Cdm si aggiungerà un ulteriore tassello: al primo punto dell’ordine del giorno, infatti, c’è uno schema di decreto legge con ”misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi, interventi di carattere economico, nonché in favore delle pubbliche amministrazioni e degli enti territoriali”.
Il lavoro del governo per “un sistema fiscale più equo e trasparente”
“L’obiettivo da sempre dichiarato è e rimane quello di favorire la collaborazione tra Amministrazione finanziaria e contribuente, costruendo un sistema fiscale più equo e trasparente”, ha ribadito Albano, rispondendo alle domande di Felice Manti, che firma l’intervista. Il sottosegretario ha quindi ricordato il concordato preventivo biennale che “è un intervento su cui il governo, con il lavoro del viceministro Maurizio Leo, sta investendo molto, proprio nella logica della cooperazione collaborativa tra cittadino e fisco; d’altro canto se il tax gap in Italia è da anni tra gli 80 e i 100 miliardi, qualcosa, evidentemente, nel sistema di riscossione non ha fino ad ora funzionato”.
Albano: “Dopo il lavoro sui redditi più bassi, ora è il momento di tagliare le tasse al ceto medio”
Il concordato, ha spiegato ancora l’esponente di FdI, “è un patto proposto ai contribuenti che riduce la complessità degli adempimenti fiscali e il rischio di contenziosi. Nell’ultimo Consiglio dei ministri, inoltre, è stato varato il decreto legislativo volto ad una ulteriore semplificazione: i commercianti, professionisti e partite Iva che aderiranno pagheranno una flat tax sull’eventuale maggiore reddito, non l’imposta piena”. “È il momento di ridurre l’imposizione fiscale anche al ceto medio, dopo aver lavorato proficuamente sulla diminuzione delle tasse sui redditi più bassi: a questo saranno destinate proprio le entrate derivanti dal concordato. C’è tempo fino ad ottobre per aderire”, ha concluso Albano.