Bonus monopattino addio, l’annuncio di Orsato (FdI): con altri 625 incentivi ci costa 125 miliardi l’anno
“Ci sono bonus – tipo quello famoso sul monopattino – che appaiono come spese clientelari e che adesso non hanno più ragione di esistere”. Ad annunciare il cambio di passo del governo, Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera, in occasione del suo intervento al Meeting di Rimini.
“Se non ricordo male – osserva l’esponente di FdI in un’intervista ad Affari italiani – c’è una foresta di 625 tipi di bonus, di fiscalizzazioni, di incentivi vari, per 125 miliardi l’anno. Lì si può intervenire, e si può fare molto”. “La prossima Legge di Bilancio – aggiunge Osnato – sarà sicuramente coerente con le due precedenti proposte dal governo Meloni, ovvero sarà una proposta che contempererà la tenuta dei conti pubblici con evidenti azioni di carattere sociale e di sviluppo economico”.
Le priorità fiscali del governo: taglio dell’Irpef fino a 50mila euro
“Taglio del cuneo fiscale, maxi-deduzione ‘più assumi meno paghi’, defiscalizzazioni delle assunzioni di donne con figli, under 35 o persone con difficoltà, bonus asilo nido… – elenca il parlamentare di FdI -. Sono tutte misure che, presenti nella scorsa Legge di Stabilità, saranno confermate e in alcuni casi rinforzate. Ma l’intenzione è quella di lavorare anche sul “ceto medio” in modo da abbassare la pressione fiscale (IRPEF) anche ai redditi fino a 50.000 euro”.
Osnato: correttezza nei conti e tutela dei più deboli, via il bonus monopattino
“Questo andrà fatto – spiega Osnato – cercando risorse, sicuramente nelle maggiori entrate tributarie derivanti dalla lotta all’evasione e dalle norme semplificate negli adempimenti dalla riforma fiscale, ma bisognerà entrare anche nella selva delle tax expenditure sfoltendo quei bonus – spesso clientelari – preservando le deduzioni di carattere sociale come quelle delle spese mediche… 625 incentivi per un costo di 125 miliardi, spesso polverizzati in mini-bonus con effetti non misurabili e non misurati: là bisogna tagliare”, sottolinea.
“Questa la strada che il Presidente Meloni ha intrapreso: correttezza nei conti, tutela dei più deboli, lotta all’inverno demografico, sviluppo della produttività nazionali. E i dati sono assai confortanti… Massima occupazione, soprattutto giovanile, stipendi con maggior potere d’acquisto, PIL in crescita (con risultati maggiori al Sud). Tutto ciò in mezzo a due guerre, lo choc energetico e il picco inflazionistico”, conclude Osnato.
L’appello agli imprenditori: bisogna aumentare gli stipendi
A ilSussidiario.net, il presidente della Commissione Finanze di Montecitorio lancia anche un appello all’imprenditoria italiana. “In un momento in cui l’economia italiana è piuttosto florida, gli imprenditori italiani, che fanno profitti legittimi, dovrebbero essere più pronti ad aumentare gli stipendi”. ”Visto che ora l’inflazione è tornata bassa – osserva Osnato, che oggi sarà al Meeting di Rimini per prendere parte ad un incontro- non c’è neppure l’alibi della correlazione tra aumento degli stipendi e aumento dell’inflazione”. Ecco perché, conclude, ”lo sforzo bisogna farlo”.