Bari, insulti a Papa e politici: Carlotta Marzano, neo assessore, costretta a mollare la poltrona
Il pasticciotto barese è servito, ma ha un retrogusto amaro per la sinistra e i grillini. Se il “campo largo” del Pd e del M5S è quello che sta andando in scena a Bari, il centrodestra può dormire sogni tranquilli. Dopo un travaglio politico durato tutta l’estate, il parto della giunta Leccese è stato immediatamente funestato da una testa caduta, auto-ghigliottinata dopo le polemiche per alcune posizioni che nelle settimane scorse avevano visto come protagonista il neo-assessore Carlotta Nonnis Marzano, dimessasi in seguito alle accuse piovutele addosso per le frasi gravissime pronunciate contro Papa Bergoglio e contro i leader del G7 che si erano riuniti in Puglia. “Non vi sembra arrivato il momento di congedare questo anziano molesto dalle cronache quotidiane e accompagnarlo ai giardinetti per dare il becchime ai passeri? Ah meglio di no, data la tradizione non vorrei rivolgesse piuttosto le sue attenzioni ai bambini…”, aveva detto l’assessore.
Bari, il sindaco Pd Leccese annuncia: l’assessore Nonnis Marzano rinuncia all’incarico
L’annuncio della retromarcia della Nonnis Marzano è stat comunicata dal primo cittadino dem, Vito Leccese, che ha reso noto la rinuncia all’incarico di assessore al Clima, alla Transizione ecologica e all’Ambiente del Comune di Bari. Non senza imbarazzo, certo, mascherato dalla “provvidenziale” recriminazione sui toni delle polemiche. Siamo alle solite: la sinistra in difesa guarda al dito invece che alla luna…
Il primo cittadino dem recrimina sulle polemiche scatenate dalla nomina
E così Leccese annuncia, tra il vittimistico, (il giustificatorio?), e la pezza accusatoria che non basta a coprire il buco che dovrebbe rattoppare: «In queste ore si è scatenata una polemica politica sulle dichiarazioni rese, in passato, su un social network, dalla dottoressa Nonnis Marzano, da me indicata come assessora nella nuova giunta cittadina. Voglio innanzitutto chiarire che non condivido, nei toni e nei contenuti, i post cui le polemiche si sono inviate. Ma che, d’altra parte, si tratta pur sempre di libere manifestazioni del pensiero», scrive il primo cittadino…
Leccese: l’assessore rinuncia «anche per preservare la sua libertà di pensiero e parola»
Che poi chiarisce anche: «Sono in contatto con la dottoressa Nonnis Marzano, la quale, consapevole della polemica che si sta sollevando e delle possibili ricadute negative a discapito della serenità di cui ha bisogno per lavorare bene, mi ha comunicato in queste ore di voler rinunciare all’incarico da me conferitole, anche per preservare la sua libertà di pensiero e di parola, e per tutelare la sua reputazione professionale, da sempre riconosciutale in ogni consenso e impegno nelle battaglie ecologiste che mi avevano convinto a sceglierla per affrontare le sfide ambientali decisive che la nostra città ha di fronte». Sembra una supercazzola… Si attendono le reazioni di Bonelli e Fratoianni. Ma come difendere ciò che è difficilmente difendibile?
Antoniozzi: «Il sindaco parte tardi e con il piede sbagliato»
E proprio sulle argomentazioni mosse dal primo cittadino dem ha commentato tra gli altri sui social – e non a caso – il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi. Il quale ha a sua volta rilevato: «Il sindaco Leccese prima nomina un’assessora che aveva insultato il Papa e tanti altri politici, poi dice che la stessa ha rinunciato all’incarico, specificando comunque che quelle dichiarazioni erano espressione di “libero pensiero”».
La pezza peggiore del buco?
«Una pezza peggiore del buco – prosegue Antoniozzi – perché se fossero state dichiarazioni legittime la signora non avrebbe dovuto certo rinunciare alla nomina. Da cattolico so che in una democrazia si può anche criticare il Papa (la differenza con le dittature è questa), purché si mantengano rispetto e continenza chiunque è criticabile: ma quelli erano insulti offensivi e non critiche politiche. Il sindaco di Bari è partito tardi e con il piede sbagliato».