Acque minerali esposte al sole, maxi sequestro a Caserta. E uno studio rivela: 14 marchi su 18 contengono pesticidi
Erano stoccate in un piazzale esterno limitrofo all’attività di rivendita ed esposte alla insolazione diretta dei raggi solari le 456 confezioni di diversi marchi di acque minerali sequestrate dai carabinieri a Teverola, nel Casertano.
I militari appartenenti al Nucleo carabinieri Forestale di Marcianise hanno denunciato all’autorità giudiziaria, in stato di libertà, il legale rappresentante della società che gestisce la rivendita all’ingrosso di alimenti e bevande per il reato di detenzione in cattivo stato di conservazione di confezioni d’acqua minerali destinate alla vendita.
Perché le acque minerali non possono essere esposte al sole
La maggior parte delle bottiglie d’acqua che si trovano sugli scaffali dei supermercati sono fatte di un tipo di plastica chiamata polietilene tereftalato, o PET.
Allorché le bottiglie di plastica vengono esposte al sole, il calore può causare il rilascio di sostanze chimiche come il Bisfenolo A (BPA) e ftalati nell’acqua. Queste sostanze possono causare squilibri ormonali e problemi di salute a lungo termine, come disturbi metabolici.
Non solo, le alte temperature e l’esposizione alla luce solare possono favorire la crescita di batteri e altri microrganismi nell’acqua contenuta nelle bottiglie di plastica. Questo può aumentare il rischio di infezioni e malattie gastrointestinali, soprattutto se l’acqua non viene consumata in breve tempo.
Secondo una recente sentenza della Cassazione, rischia l’arresto, o in alternativa una sanzione pecuniaria, il commerciante che vende bottiglie di acqua minerale che ha tenuto esposte alla luce solare. Il calore sulla plastica, può infatti provocare delle reazioni chimiche potenzialmente dannose per la salute dei cittadini. Partendo da queste motivazioni la Cassazione ha confermato la condanna per il reato di vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione a carico della titolare di un locale che teneva all’esterno nove bancali con le bottiglie di plastica.
Lo studio su 18 marchi: il 77% contiene pesticidi
Secondo un’inchiesta realizzata nel luglio scorso dal periodico Il Salvagente, gli italiani non rinunciano alle acque minerali: ne consumiamo 252 litri all’anno a testa, e siamo il secondo paese al mondo, dopo il Messico, e il primo in Europa nella classifica dei maggiori consumatori. Sono state analizzate le seguenti acque minerali: Panna, Levissima, Sant’Anna,