Von der Leyen all’esame dell’Ecr. Procaccini: “Nessun via libera se non sposta a destra la Ue”
“Non abbiamo nulla personalmente contro Ursula von der Leyen, ma non può credere di ricalcare la piattaforma del 2019: questa Commissione sarà di centrodestra”. In una intervista al “Corriere della Sera” Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei conservatori in Europa, Ecr, analizza la fase di avvicinamento alla scadenza di giovedì, quando in aula si voterà, a scrutinio segreto, sul nome della possibile presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Una trattativa, quella con l’Ecr, che si svolgerà a partire da martedì. Ma con quali obiettivi?
Von der Leyen, i dubbi di Procaccini e dell’Ecr
“L’orientamento per ora è un voto negativo. Cosa può cambiare? Dipende dai chiarimenti e dalle richieste che avanzeremo nella interlocuzione diretta e, naturalmente, dalle indicazioni che ci arriveranno dal governo”. Procaccini elenca quindi le richieste da destra. “Immigrazione, transizione verde, riforma in chiave federalista dell’Europa. Sul primo punto serve un atteggiamento più fermo, un governo del fenomeno spostato all’esterno dell’Unione: l’obiettivo deve essere fermare le partenze e selezionare gli arrivi perché siano legali e sicuri per i migranti e utili per i paesi che li accolgono. Sulla transizione verde, devono tornare l’equilibrio e il buonsenso che per almeno 4 anni e mezzo del mandato von der Leyen sono stati sacrificati sull’altare del furore ideologico. Riguardo al futuro dell’Europa, poi, per noi resta il modello delle origini: confederale non federalista che riduce le nazioni a meri enti territoriali con funzioni amministrative”.
L’obiettivo di spostare a destra l’asse politico della Commissione Ue
L’esponente di FdI spiega che a differenza del 2019 “la Commissione, che è emanazione dei governi nazionali, sarà per forza più orientata verso il centrodestra rispetto a cinque anni fa”. “Per esempio un caso Timmermans, predominante anche rispetto a von der Leyen nelle politiche della Commissione, non potrebbe più darsi. Con il Consiglio europeo che è di centrodestra e il parlamento europeo che si è spostato verso destra, la piattaforma programmatica di chi vuole farsi confermare presidente della Commissione non può essere distonica. Invece ha molte ambiguità”. Lei si aspetta, quindi, che von der Leyen sposti l’asse della sua proposta politica orientandolo più a destra? “Non lo penso soltanto. È necessario. Avrà commissari di centrodestra, come potrebbe non tenerne conto? E poi le maggioranze nell’europarlamento sono liquide, si danno e si disfano su ogni singola votazione… Mi auguro le forze di opposizione italiane non provino a sabotare l’indicazione del governo. Ma ho qualche dubbio…”. Quindi il chiarimento sulla posizione dei Patrioti di Orbán: “È barbara e antidemocratica l’ipotesi del cordone sanitario per escluderli”.