Vele abbandonate dalla sinistra: 160 milioni di euro dati al Comune nel 2016 non hanno evitato tre morti
C’è una terza vittima del crollo di un ballatoio di una Vela di Scampia: nell’ospedale Cardarelli di Napoli è deceduta Patrizia Della Ragione, 53 anni, madre di Roberto Abbruzzo, la prima vittima del crollo, di 29 anni. L’altra vittima, Margherita Della Ragione, 35 anni, era la nipote di Patrizia Della Ragione deceduta oggi. Altri due feriti, Giuseppe e Luisa Abbruzzo, rispettivamente di 34 e 23 anni, figli di Patrizia Della Ragione, sono ricoverati nell’Ospedale del Mare, Giuseppe in gravi condizioni. La donna deceduta era la nonna di quattro delle sette bambine ricoverate nell’ospedale pediatrico Santobono. Le due piccole pazienti di 7 e 4 anni, ricoverate in rianimazione con prognosi riservata nell’ospedale Santobono, presentano condizioni stabili pur nell’estrema gravità. Le altre tre piccole pazienti di 10, 2 e 9 anni, ricoverate in ortopedia, sono state sottoposte tutte e tre ad intervento chirurgico, una per frattura di femore esposta, un’altra per frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima per frattura omero sinistro scomposta prossimale.
Vele, i ritardi della sinistra nella riqualificazione di Scampia
Ma com’è possibile che un ballatoio crolli nonostante fior di milioni investiti nel 2016 nel progetto “Restart Scampia”, quando al governo c’era Matteo Renzi e come sindaco di Napoli Luigi De Magistris? Se lo sono chiesti in molti, oggi, visto che dei 159 milioni di euro stanziati allora non c’è traccia e comunque non sono serviti ad evitare i tre morti di ieri. Nel maggio 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicò tramite decreto il “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”. Dov’era la sinistra?
Il Comune di Napoli partecipò con il progetto Restart Scampia, da margine urbano a nuovo centro dell’area metropolitana che venne finanziato nel dicembre dello stesso anno. Nell’aprile 2017 il Comune pubblicò il bando per l’affidamento della progettazione esecutiva. Ad agosto 2016 a pagina 20 del progetto Restart Scampia si spiegava: «L’ intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato tra due corpi di fabbrica paralleli. Tale struttura si trova in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione. In molte parti si notano distacchi delle stesse passerelle con grave pericolo per i residenti».
Ieri il sindaco Manfredi si è limitato a dire che l’obiettivo “è terminare il progetto di riqualificazione entro il 2027 e, al momento, se non ci sono sorprese, non abbiamo motivi per pensare che ci siano ritardi”. Il programma è finanziato dal Pnrr (fino al 2026) e dal complementare. Sul destino di Villa Celeste, dove si è verificato il crollo di un ballatoio, Manfredi ha inoltre spiegato che “resterà in piedi e che sarà sede di servizi pubblici” e che sarà un “lavoro progressivo” il trasferimento degli abitanti delle Vele nei nuovi alloggi: “Mano a mano che i nuovi alloggi sono pronti, i cui lavori sono partiti a inizio anno, le famiglie saranno trasferite”, ha concluso il sindaco.