Pnrr, asse Roma-Bruxelles: 11 miliardi dalla quinta rata per 53 progetti. Record nella Ue
Altri 400 milioni, fino a toccare gli undici miliardi di euro. Si scrive “Pnrr”, si legge sviluppo, crescita, innovazione. Una sfida che l’Italia sta portando avanti meglio di tanti altri paesi europei, una corsa contro il tempo e contro la burocrazia che oggi fa segnare lo sblocco della quinta rata del pagamento dei fondi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonostante quello che il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, definisce “un iter complesso, frutto di una proficua collaborazione tra l’Unione europea e il governo italiano”. Fitto, indicato come candidato per un ruolo da commissario Ue per l’Italia, sul punto osserva un rigoroso silenzio, ma esprime “piena soddisfazione” per l’andamento dei pagamenti e dei progetti legati al Pnrr sottolineando il “lavoro congiunto importante” con l’Ue che ha permesso questo “passo avanti”.
Pnrr, via libera alla quinta rata. Meloni: “A dispetto di chi faceva campagna elettorale…”
L’esecutivo comunitario ha dunque approvato la valutazione preliminare positiva di 53 tappe fondamentali e obiettivi legati alla quinta richiesta di pagamento dell’Italia, per 11 miliardi di euro (al netto del prefinanziamento), nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, cuore del piano NextGenerationEu. Al momento della presentazione, la richiesta comprendeva 52 tappe fondamentali e obiettivi. La quinta richiesta di pagamento copre progressi nella realizzazione di 14 riforme e 22 investimenti in settori come il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e dell’acqua, la giustizia, il quadro di revisione della spesa, l’istruzione secondaria e terziaria.
“Sono molto contenta di annunciare che la Commissione Europea ha approvato oggi il pagamento della quinta rata del Pnrr. Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti per questa rata, abbiamo fatto anche qualcosa di più: a dicembre avevamo inviato la richiesta per 10 miliardi 600 milioni, ma a maggio 2024 abbiamo raggiunto due ulteriori obiettivi e questo ci consentirà di ricevere 400 milioni in più e arrivare a 11 miliardi con il pagamento di questa quinta rata”, annuncia in un video la premier Giorgia Meloni.
“E’ un’ottima notizia per l’Italia, è un’ottima notizia per i cittadini, ed è una notizia – rimarca – che ancora una volta smentisce quanti avevano scommesso sul fallimento di questo governo, quanti speravano in cuor loro che l’Italia potesse perdere i soldi dell’Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale mentre lo dicevano, ma non è andata così. E con il lavoro di questi mesi noi abbiamo dimostrato che tutti quei pronostici erano sbagliati. Lo abbiamo dimostrato facendo quello che sappiamo fare meglio, e cioè studiare i dossier, lavorare, portare a casa i risultati concreti. Questo ci ha permesso anche di raggiungere dei record che sono stati riconosciuti dalla Commissione europea. L’Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR – rivendica la presidente del Consiglio –, siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l’importo maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro a fronte dei 194 miliardi quasi e mezzo previsti, ovvero il 58,4% del totale del nostro Pnrr”.
Meloni prosegue, con orgoglio. “Ovviamente il nostro lavoro non si ferma qui, va avanti senza sosta. Solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro e anche su questo siamo i primi in Europa. Abbiamo convocato per domani un’altra cabina di regia per verificare lo stato d’attuazione degli obiettivi previsti per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi di euro. La messa a terra del Pnrr rimarrà una priorità assoluta dell’intero governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese. Lo avevamo promesso ai cittadini e stiamo mantenendo fede anche a quest’impegno”, conclude.
Fitto non commenta le indiscrezioni sull’incarico Ue
Dribbla le domande su un futuro in Europa Raffaele Fitto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi per il via libera dell’Ue alla V rata del Pnrr. A chi gli domanda se andrà a fare il commissario anche nel caso l’Italia spuntasse un portafoglio ‘meno pesante’, Fitto risponde eludendo la domanda, salvo poi rimarcare il tanto lavora da fare a Roma. “Vorrei ricordare – dice – che il dl coesione è tra le riforme concordate con l’Ue”, con la quale c’è stato un “confronto costante”, così come “c’è stato un parere Stato-Regioni positivo. Mi sembra si possa anche raccontare male, ma è difficile ignorare tasselli che danno il taglio del lavoro che abbiamo fatto e anche quello che c’è da fare e su cui sono molto concentrato”.
Le principale misure approvate da Bruxelles
Tra le misure principali in questa richiesta di pagamento figura il programma nazionale per la gestione dei rifiuti, che ha migliorato la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e ha portato alla chiusura di 22 discariche irregolari. Sono previste anche riforme del sistema educativo, che mirano a migliorare i risultati scolastici, riallineare i programmi alle esigenze del mercato del lavoro e facilitare l’accesso degli studenti al mercato del lavoro. Dopo la revisione mirata del piano nel maggio 2024, le tappe fondamentali e gli obiettivi allegati alla quinta richiesta di pagamento sono stati aumentati a 54, per via dell’attuazione più rapida del previsto da parte dell’Italia di due obiettivi, originariamente previsti per la settima richiesta di pagamento.
Per ora, la Commissione “non è in grado di trarre conclusioni” sulla valutazione di un obiettivo che riguarda la riforma del quadro normativo sugli appalti pubblici. L’obiettivo prevede una riduzione del 10% del tempo medio che intercorre tra l’aggiudicazione di un appalto e la consegna delle opere infrastrutturali. Il testo della decisione di esecuzione del Consiglio che approva il Pnrr non fornisce sufficiente chiarezza sulla metodologia da applicare per valutare il raggiungimento dell’obiettivo, che la Commissione ha valutato in 110 milioni di euro, sulla base della metodologia stabilita. Vista la necessità di ulteriori chiarimenti sull’obiettivo, l’Italia presenterà una richiesta motivata per modificarlo.