Nullatenente con Maserati e tre milioni di euro: sequestrati a Parma i beni di un evasore totale
Apparentemente era un nullatenente ma girava con la Lamborghini e la Maserati e aveva un patrimonio superiore ai tre milioni di euro. E’ accaduto a Parma, dove la Guardia di finanza ha sequestrato parte dei beni a un imprenditore occulto, che gestiva diverse società non riconducibili a lui, non presentava la dichiarazione dei redditi ma viveva nel lusso. Le fiamme gialle hanno sequestrato all’uomo circa 900mila euro. Le proprietà dell’uomo risultavano affidato a una serie di trust.
I beni del “nullatenente”: macchine, ville, barche e soldi
Sono state ricostruite le acquisizioni dei beni confluiti nei trust: una villa ottocentesca a Noceto in provincia di Parma, terreni, conti correnti, una imbarcazione Azimut 52 e auto di lusso e moto (tra cui Lamborghini, Hummer, Range Rover Sport, Maserati, Bentley) oltre che quote societarie in società di diritto italiano ed estero. All’indagato è contestata l’ipotesi di reato di omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi per un totale di 2,35 milioni 350.000 per gli anni d’imposta dal 2016 al 2022. L’omessa dichiarazione dei redditi diventa reato allorquando l’imposta da versare è superiore alle cinquantamila euro.
I trust scoperti dai finanzieri
Secondo i finanzieri, l’indagato avrebbe creato quattro trust di fatto da lui direttamente gestiti – di cui tre di diritto italiano e uno di diritto sammarinese – al solo scopo di tentare di segregare l’ingente patrimonio accumulato. I trust, (solo formalmente passati sotto il controllo di un trustee), avrebbero mantenuto la diretta e continua ingerenza dell’indagato che nelle svariate operazioni di gestione, anche quotidiane, avrebbe operato con pieni poteri. In altre parole, l’indagato, vero disponente nonché beneficiario dell’intero patrimonio, avrebbe costituito patrimoni separati con l’unico scopo di occultare le sue disponibilità al Fisco.
Residente a San Marino ma solo sulla carta
L’uomo dal 2001 al 2018, sarebbe stato iscritto all’anagrafe degli italiani all’estero solo formalmente, in quanto, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbe stato stabilmente residente nel territorio italiano. Inoltre, secondo i finanzieri, avrebbe creato quattro trust di fatto da lui direttamente gestiti – di cui tre di diritto italiano e uno di diritto sammarinese – al solo scopo di tentare di segregare il patrimonio, nascondendo le sue disponibilità al Fisco.