Nessun miracolo ma la Madonna di Trevignano non trova pace: suor Paola la vuole, poi rinuncia
La statua della Madonna di Trevignano non sarà più adottata da suor Paola, la religiosa tifosa della Lazio che da sempre si spende per gli ultimi presso il centro di accoglienza dell’associazione Solidarietà e Speranza. La Madonna di Trevignano, che la diocesi di Civita Castellana e il Vaticano hanno certificato non essere mai apparsa, non troverà più casa presso suor Paola per evitare il clamore. La religiosa spiega le ragioni del ripensamento a Maria con te, settimanale mariano della San Paolo, nel numero da domani in edicola: “Vedere quella statua cui tanti si erano rivolti in buona fede, distesa su un basamento al chiuso di un magazzino mi aveva fatto male al cuore. Per questo mi ero offerta di accoglierla, perché avesse nuova vita dando conforto alle ragazze madri e ai minorenni che ospitiamo, ma anche agli anziani che si aggiungeranno. La volevo mettere sul balcone, perché fosse visibile anche ai passanti del quartiere e a chiunque volesse entrare in giardino”.
La Madonna di Trevignano messa a disposizione come mezzo di devozione
La statua, che svettava nell’area di Trevignano dove la sedicente veggente Gisella Cardia dava appuntamento ai fedeli, era stata restituita al donatore Luigi Avella (“adepto” pentito) dopo la pronuncia negativa della Chiesa dello scorso 6 marzo, e da quest’ultimo messo liberamente a disposizione per chi avesse voluto farla diventare oggetto di una autentica devozione. C’era già una corsa per aggiudicarsi le immagini in esclusiva dell’arrivo del simulacro, come racconta suor Paola: “Volevo far capire che non bisogna litigare, soprattutto per questioni religiose. L’uno deve rispettare ciò che pensa l’altro e accettare il parere diverso. Litigare per una Madonnina che deve arrivare per una questione mediatica… che senso ha?”.