La bordata di Fausto Bertinotti alla sinistra: “È in piena crisi, le serve un bagno di umiltà”
“La sinistra italiana è in piena crisi” e deve fare “un bagno di umiltà”. Mentre a sinistra è tutto un rallegrarsi per l’esito delle elezioni francesi, la bordata arriva da Fausto Bertinotti. L’ex segretario di Rifondazione comunista ha fatto il punto sul voto in Francia e su ciò che avviene in Italia, avvertendo che “la sinistra italiana deve costruirsi una sua strada”, perché “è finito il tempo delle imitazioni”. Si tratta di un’analisi che trova in realtà ampia condivisione, specie dalle parti del Pd, ma con una differenza sostanziale: là è accompagnata da letture autoconsolatorie, che parlano di una strada ampiamente tracciata e di un traguardo anche di coalizione a portata; Bertinotti avverte che, invece, per la sinistra “il cammino è lunghissimo”.
Bertinotti: “La sinistra italiana è in piena crisi”
Intervistato da Il Tempo, l’ex presidente della Camera ha definito “un auspicio” l’idea di Sinistra italiana di ispirarsi alla Rifondazione del 1996 e ha spiegato che “vanno incoraggiati”, ma sullo stato di salute complessivo della sinistra ha chiarito che “è in piena crisi”. “Ci sono stati dei tentativi per uscire dal fondo, ma il traguardo resta distante”, ha aggiunto, giudicando “positiva, intanto, la mobilitazione contro premierato e Autonomia differenziata”. Per Bertinotti, però, “il motore per il successo, a queste latitudini, comunque, è uno solo: il conflitto sociale. La ragione della vittoria francese è la piazza. Sbagliato sostenere altro”.
L necessità di “un bagno di umiltà”
Per Bertinotti, dunque, “la sinistra nazionale deve essere ripensata“. “Se continui a perdere e al governo hai Meloni, un bagno di umiltà sarebbe auspicabile”, ha aggiunto, sottolineando che “le forze del centrosinistra italiano hanno lavorato troppo sulle alleanze e poco sulle disuguaglianze, sulle ragioni per cui bisogna costruire un fronte comune di lotta. L’indignazione non può esserci solo il giorno in cui c’è un morto sul lavoro. Questa è necessaria, sacrosanta, ma dopo devi interrogarti sul perché – ha concluso – sei di fronte a un precariato senza diritti”.