In Cdm norme a raffica per carceri umane, assunzioni, fisco equo e aiuti agli alluvionati

3 Lug 2024 20:57 - di Leo Malaspina

E’ stato un Consiglio dei ministri ricco di provvedimenti, quello svoltosi oggi pomeriggio, con all’ordine del giorno, in primis, misure legare alle carceri italiane, il fisco e il sostegno alle aree alluvionate. Ma il primo annuncio, al termine del Cdm è stato quello di mille assunzioni di nella polizia penitenziaria per garantire sicurezza e vivibilità agli istituti di pena. “Le risorse ci sono”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm che ha dato il via libera al dl giustizia con norme sulle carceri. Ma nessun provvedimento “svuota carceri”, ha chiarito il ministro. “Mentre la sinistra, come un disco rotto, propone il mantra ideologico dell’indulto, la destra al Governo investe in uomini, equipaggiamenti e strutture per ripristinare ordine, legalità e sicurezza”, commenta Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia.

Cdm, carceri in primo piano

“Non userò mai la parola ‘svuotacarceri’, impropria e diseducativa”, ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa dopo il Cdm che ha dato il via libera al dl giustizia con norme sulle carceri, rispondendo a una domanda. Nordio ha sottolineato che si tratta di una “accelerazione e semplificazione nella procedura” per facilitare la pena alternativa “ma in aggiunta anche la possibilità di trasferire, sempre attraverso una decisione del giudice di sorveglianza, persone con disagi psichici, tossicodipendenti o minori in comunità”. Secondo Nordio quindi da un lato c’è la “semplificazione delle procedure” e dall’altro un'”umanizzazione della pena”.

Le norme introdotte sulla sicurezza

Le norme introdotte mirano, tra l’altro, a rafforzare la sicurezza, l’operatività e l’efficienza degli istituti penitenziari mediante l’assunzione di mille unità personale del Corpo della polizia penitenziaria e lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione di vice-ispettori e vice-commissari della polizia penitenziaria; garantire il miglior funzionamento degli istituti di pena, mediante l’incremento del personale che opera in ambito penitenziario e minorile; assicurare un più efficace reinserimento dei detenuti nella società, anche attraverso l’istituzione di un elenco delle strutture residenziali idonee all’accoglienza e al reinserimento sociale di coloro che hanno i requisiti per accedere alle misure penali di comunità, ma che non sono in possesso di un domicilio idoneo e sono in condizioni socio-economiche non sufficienti per provvedere al proprio sostentamento”.

Il dl approvato, mira inoltre a “introdurre una nuova fattispecie di reato al fine di chiarire definitivamente la punibilità delle condotte di peculato per distrazione del pubblico ufficiale o dell’incaricato di un pubblico servizio; eliminare le incertezze interpretative in relazione alle procedure esecutive nei confronti degli Stati esteri; razionalizzare benefici e regole di trattamento applicabili ai detenuti, in particolare in materia di colloqui telefonici e liberazione anticipata; assicurare l’effettività delle funzioni di impulso e coordinamento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo anche in relazione ai poteri di avocazione del procuratore generale presso la corte d’appello; differire il termine per l’entrata in vigore del tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, al fine di permettere l’adozione degli interventi necessari per l’effettiva operatività del medesimo”.

La logica alla base del decreto carceri “coniuga il principio garantista che si articola in due fasi: enfatizzazione della presunzione di innocenza (e su questo sarà importante il dl Nordio che andrà alla Camera domani) e la certezza della pena che significa serietà nell’esecuzione”, ha aggiunto Nordio. “Gli anni passati ci hanno mostrato che quando sono state adottate amnestie e indulti entro poco tempo il fenomeno si e’ riproposto addirittura in termini più gravi: l’incertezza della pena è gravida delle recidive”, ha continuato.

Il riordino del fisco e della riscossione

Via libera del Cdm anche al decreto legislativo che ”riordina il sistema di riscossione e contributi”. Secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso della conferenza stampa che segue il Cdm, si tratta del decimo dlgs approvato dallo scorso agosto. ”Il cuore della riforma è legato al discarico: una volta che il carico viene affidato all’Agenzia della riscossione, questa dovrà procedere celermente al recupero” delle somme. ”Se non verrà effettuata nei 5 anni ci sarà un discarico, che potrà essere automatico”, con la restituzione del carico fiscale all’ente impositore, ”o anticipato”. ”Sicuramente si accelererà la procedura di recupero”, assicura Leo.

Sulla riapertura dei termini della rottamazione quater allo stato attuale non se ne parla, non c’è nessun provvedimento all’esame”, aggiunge Leo. ”Per quanto riguarda il concordato preventivo biennale, ci sarà una fase di esame da parte delle commissioni parlamentari, vedremo se verranno formulate delle proposte che potranno rafforzare questo provvedimento”, aggiunge.

La revisione della spesa di Giorgetti

Il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha svolto in Consiglio dei Ministri una informativa sull’attuazione della revisione della spesa per l’esercizio 2023 e il conseguimento degli obiettivi di risparmio definiti nel Documento di economia e finanza 2022. E’ quanto riporta il comunicato di Palazzo Chigi sul Cdm. La Relazione, allo stato sottoposta al vaglio della Commissione europea per il pagamento della VI rata del PNRR, attesta il complessivo raggiungimento degli obiettivi di risparmio fissati per il 2023. Il processo di revisione della spesa rappresenta un impegno prioritario nell’azione di Governo, principalmente al fine di individuare margini di bilancio per il finanziamento di nuovi interventi. Lsa 20240703T200542Z

Il sostegno alle zone alluvionate della Liguria e del Veneto

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 9 febbraio al 31 marzo 2024 nel territorio della città metropolitana di Genova e delle province di Imperia e Savona. Per far fronte alle esigenze più immediate è stata stanziata la somma di euro 3.300.000, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali; la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 15 maggio al 4 giugno 2024 nel territorio della città metropolitana di Venezia, delle province di Vicenza, Verona, Padova e Treviso, del comune di Badia Polesine in provincia di Rovigo e nel territorio in sinistra idrografica del fiume Adige, posto a valle del comune di Badia Polesine (RO) fino alla foce. Per far fronte alle esigenze più immediate è stata stanziata la somma di euro 26.100.000, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali. Lo comunica Palazzo Chigi nella nota diramata post Cdm.

Il codice dello spettacolo

Prorogata dal Consiglio dei ministri la delega al governo per la scrittura del Codice dello spettacolo. “Il Cdm, su proposta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ha approvato un disegno di legge che proroga il termine per l’esercizio delle deleghe previste dall’articolo 2, della legge 15 luglio 2022, n. 106, appunto la delega al governo per la stesura del Codice dello Spettacolo – si legge nella nota diramata da Palazzo Chigi post Cdm -. La scadenza dell’attuale termine di 24 mesi era fissata per la meta’ di agosto 2024. Il dossier, che e’ in mano al sottosegretario al MiC Gianmarco Mazzi, prevede il riordino delle disposizioni vigenti in materia di spettacolo, la revisione degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori del settore e il riconoscimento di nuove tutele in materia di contratti di lavoro e di equo compenso per i lavoratori autonomi”.

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