Carceri, Mattarella: “Situazione indecorosa, indegna di un Paese civile. Un altro modello è possibile”
“Alcuni aspetti delle vicende delle presidenziali negli Stati Uniti d’America evidenziano la vitalità del confronto democratico di quel grande Paese. L’Italia ha rapporti di tradizionali amicizia e vicinanza con Washington. Maturati all’indomani della Seconda Guerra mondiale con il generoso contributo alla ricostruzione offerto con il Piano Marshall e il sostegno alla nostra democrazia”. Così il presidente Sergio Mattarella durante la tradizionale cerimonia del Ventaglio, occasione preziosa per un lungo e articolato ‘messaggio alla nazione’. Dala libertà di informazione al sovraffollamento delle carceri, dalla guerra russo-ucraina alla nuova legge sull’editoria passando per l’attualità di politica estera. A partire dalla presidenziali Usa di novembre.
Mattarella: l’esito elettorale in Usa non produrrà effetti in Italia
” I vincoli di condivisione di valori dei nostri due popoli rafforzano i rapporti tra gli Stati”, ha aggiunto il capo dello Stato che ha rivolto un ringraziamento al presidente Biden “per il suo prezioso servizio e la sua leadership”. “Rimango sorpreso – ha risposto – quando si dà notizia o si presume che vi possano essere posizionamenti a seconda di questo o quell’esito elettorale. Nessuno, vorrei presumere, ipotizza di conformare i propri orientamenti a seconda di quanto decidono elettori di altri Paesi e non in base a quel che risponde al rispetto del nostro interesse nazionale”.
I giornalisti svolgono un ruolo democratico decisivo
Poi ha risposto ad alcune domande sul pluralismo dell’informazione e le recenti aggressioni. “Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano a esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo”, dice Mattarella citando i fatti di Torino. “Documentazione dell’esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Per citare Tocqueville, ‘democrazia è il potere di un popolo informato’. Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione”. E ancora: “Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica”.
Le carceri non possono essere un luogo senza speranza
Sulle carceri, tema tornato di prepotenze attualità, Mattarella ha ricordato le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, e ha condiviso una lettera ricevuta da alcuni detenuti di un carcere di Brescia. “La descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, quale è e deve essere – l’Italia”. Mattarella sottolineato che il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza. “Non va trasformato in palestra criminale. Vi sono, in atto, alcune proficue attività di recupero attraverso il lavoro. Dimostrano che, in molti casi, è possibile un diverso modello carcerario. È un dovere perseguirlo”.
Guerra, l’Italia è da sempre a sostegno dell’Ucraina
Sul capitolo guerra ha sottolineato l’impegno dell’Italia è impegnata, con convinzione, a sostegno dell’Ucraina. “Si registra – ha proseguito il Capo dello Stato-durante la cerimonia del Ventaglio – una fatica maggiore nelle pubbliche opinioni sull’impegno per l’indipendenza dell’Ucraina. È vero. A nessuno, comprensibilmente, piace un’atmosfera in cui la guerra abbia prolungata presenza, anche se non vi si è coinvolti. Come non lo è l’Italia. Pensiamo a come appare questo spettacolo di guerre agli occhi dei nostri giovani, che ritengono Erasmus e Schengen talmente naturali da non ritenerli più una conquista ma una condizione ovvia, dalla Scandinavia a Malta, da Lisbona a Bucarest”. Ammesso che la guerra non piace a nessuno, poi ha ricordato l’orrore di Hitler. “Che pretendeva di annettere al Reich la parte della Cecoslovacchia che confinava con la Germania – i Sudeti- dove viveva anche una minoranza di lingua tedesca. Le cosiddette potenze europee –Gran Bretagna, Francia, Italia– anziché difendere il diritto internazionale e sostenere la Cecoslovacchia, a Monaco, senza neppure consultarla, diedero a Hitler via libera”. Da lì scoppiò la tragedia della seconda guerra mondiale. “L’Italia, i suoi alleati, i suoi partner dell’Unione sostenendo l’Ucraina difendono la pace, affinché si eviti un succedersi di aggressioni sui vicini più deboli. Perché condurre- a un’esplosione di guerra globale”.