Borsellino 32 anni dopo, Meloni: “Combattiamo la mafia e difendiamo i valori per cui ha dato la vita”
“Oggi ricorre il 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio, un giorno che ha segnato profondamente la nostra Nazione. Ricordiamo con rispetto e commozione il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano e Claudio Traina, che hanno sacrificato la loro vita nella lotta contro la mafia”. Così la premier Giorgia Meloni in un post su Facebook pubblicato di prima mattina. ” Il loro coraggio e il loro impegno per la giustizia e la legalità rimangono un faro di speranza e determinazione per tutti noi. È nostro dovere onorare la loro memoria continuando a combattere ogni forma di criminalità e difendere i valori di giustizia e libertà per i quali hanno dato la vita”.
Meloni: nel nome di Borsellino il nostro impegno quotidiano
Meloni, che come ha ricordato in molte occasioni ha mosso i primi passi in politica all’indomani della strage di via D’Amelio, ha sottolineato che “il governo italiano è fortemente impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata. Per noi la lotta alla mafia è una priorità assoluta, e non smetteremo mai di combattere per una società libera dalla paura e dall’oppressione mafiosa”. E ancora: “La loro eredità ci spinge a rinnovare il nostro impegno nella costruzione di una società più giusta e sicura. L’Italia non dimentica”.
Mattarella: il testimone è nelle mani di ciascuno di noi
Tanti i messaggi e gli omaggi alla figura del giudice palermitano e ai ‘suoi ragazzi’ nel giorno del 32esimo anniversario dalla strage che sconvolse l’Italia e risvegliò la Sicilia. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha sottolineato i tempi lunghi, ostacolati dai depistaggi, per la ricerca di “una piena verità sulle circostanze e i mandanti dell’attentato. Una ferita per la comunità. Il bisogno di verità è insopprimibile in una democrazia e dare ad esso una risposta positiva resta un dovere irrinunciabile”. Gli assassini a capo dell’organizzazione criminale sono stati assicurati alla giustizia – ha aggiunto Mattarella – ” il sacrificio di chi ha difeso la legalità e la libertà è divenuto simbolo di probità e di riscatto. Ora il testimone è nelle mani di ciascuno di noi”.
La Russa: un faro per chi crede nella giustizia
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha rivolto un omaggio commosso alla memoria di Borsellino. “Con le nostre emozioni e la nostra memoria, siamo tutti in via D’Amelio. Il suo esempio è presente in ognuno di noi e continua a essere un faro per chi crede nella giustizia e nella legalità. Quel tragico 19 luglio 1992, insieme a Borsellino, persero la vita gli agenti della scorta. Rivolgiamo un commosso pensiero a loro e a tutti coloro che, ispirati dal loro sacrificio, servono la Nazione con dedizione, difendendo i valori fondamentali di libertà e sicurezza”.
Fontana: un’eredità indelebile
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha espresso gratitudine e ha rinnovato la vicinanza alle famiglie delle vittime-eroi. “Borsellino e Falcone hanno dimostrato che la criminalità organizzata non è invincibile e hanno creato nuovi metodi investigativi per perseguirla, lasciando un’eredità indelebile. Il loro esempio è un faro per il presente e per il futuro”. La ministra perle Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, ha omaggiato “le straordinarie qualità di un magistrato che ha cambiato la storia del nostro Paese ed è morto in nome della legalità e della giustizia”.