Umberto Tozzi non finisce mai di stupire: tutto esaurito per l'”Ultima notte rosa” a Caracalla

21 Giu 2024 19:06 - di Elia Cevoli

L’Ultima Notte Rosa è esplosa a Roma. Il Tour d’addio di Umberto Tozzi parte da Caracalla per raggiungere 30 tappe italiane e 4 continenti tra il 2024 e il 2025.
Che si possa dare di più Umberto Tozzi ce lo dice dal 1987. Quello che è accaduto giovedì 20 giugno alle Terme di Caracalla è andato oltre.
Accompagnato da un’orchestra di 21 elementi, l’Ensemble Symphony Orchestra, e da una band d’altissimo livello ha emozionato un’arena sold out, magicamente ricatapultata nelle atmosfere degli anni 70/80/90.

Un artista consacrato a livello internazionale, ingiustamente criticato in patria

Avrà poi davvero un senso datare successi che hanno venduto più di 80 milioni di copie? Sono infatti brani che hanno fatto sognare ogni continente e che sono stati ripresi come colonne sonore del film di Martin Scorsese “The Wolf of Wall Street”, ma anche per il film cult “Flashdance” grazie all’interpretazione di Laura Branigan. Tanto per citarne una: Gloria, nel 1982 si posiziona al numero 1 della classifica americana rimanendo nella Billboard Hot 100 per 36 settimane. E ancora “Si può dare di più”, “Gli altri siamo noi”, “Gente di mare”, “Dimmi di no”, “Stella Stai”, “Donna amante mia”,Claridad” (incisa da Luis Fonsi) ed “Eva”, portata al successo in tutta l’America Latina da Ivete Sangalo.

Umberto Tozzi al Final Tour con i suoi successi immortali

Quello che ai fan importa è che questo in questo Final Tour, Umberto si presenta più in forma che mai. Il solo di bianco vestito, in una cornice rosa e nera, la sua voce e la sua unicità svetta. Da sempre si è dichiarato un timido. Niente discorsi quindi tra un pezzo e l’altro, tranne che per “Vento d’Aprile”, dedicata a una bambina “andata in paradiso per un brutto male” (Non ci è dato saper se Umberto l’ha conosciuta durante i suoi due anni di lotta al tumore che ha combattuto) .
Umberto fa un appello accorato a sostegno della scienza per il trapianto del midollo osseo, perché nessuna vita venga spezzata e spazzata così, brutalmente… come “avrebbe potuto essere per la piccola Elisa, non più libera di correre dietro le libellule”.

L’Arena ascolta commossa, Tozzi si sta prendendo una grande rivincita rispetto a 50 anni di grandi successi e grandi vendite da una parte, e a provinciali stroncature in patria, dall’altra.
Perché è da 50 anni che Umberto Tozzi sfida le piazze con band di primo piano e sono 50 anni che i suoi pezzi resistono e chissà per quanti anni ancora.

Un concerto che ha emozionato e coinvolto gli spettatori, arricchito dal valore aggiunto dell’Ensemble Symphony Orchestra diretta da Andrea Benassai, che con i suoi arrangiamenti ha sublimato la performance di una band italianissima che davvero merita il plauso. E la doverosa citazione. Raffaele Chiatto (chitarra), Riccardo Roma (batteria), Elisa Semprini (cori), Antonio Petruzzelli (basso), Gianni D’Addese (tastiere), Lapo Consortini (chitarra e direzione artistica), Alice Spinelli (cori), Marco Valacchi (cori).

 

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