Toti, ancora errori di trascrizione nei verbali. “Bar” diventa “barca, “umidità” diventa “militari”

4 Giu 2024 16:07 - di Sara De Vico

Quanti errori da matita rossa nelle 9mila pagine di indagine sulla Liguria che vede agli arresti domiciliari il governatore Giovanni Toti. Refusi non proprio irrilevanti. Una parola al posto di un’altra può stravolgere il significato di un episodio e far deviare l’inchiesta su fronti sbagliati. Dopo l’errata trascrizione dell’aggettivo “leciti” riferito ai finanziamenti chiesti dal governatore ligure, diventato “illeciti”, nella deposizione di Roberto Spinelli, figlio di Aldo (entrambi indagati), emergono altri due ‘svarioni’.

Toti, nuovi errori di trascrizione nei verbali

Proprio alla vigilia della discussione in consiglio regionale della mozione di sfiducia dell’opposizione, garantista a corrente alternata. La giornata che si è aperta con una lettera ai consiglieri di Toti, sospeso dopo i domiciliari. Si denuncia la miopia politica della sinistra e il tentativo di dare una spallata all’amministrazione, che “non vi riuscirà. Una mozione presentata di fretta, non sia mai che tutto si sgonfi. E qui sta il primo sintomo di debolezza politica. Perché nella vostra mozione non c’è nulla di politico, anzi, c’è il contrario”.

Stavolta la parola ‘bar’ diventa ‘barca’…

A scoprire i nuovi refusi nei verbali stavolta è stata Quarta Repubblica. Il protagonista-vittima è Arturo Angelo Testa, indagato insieme al fratello nel filone che riguarda presunti rapporti con un clan siciliano. Rapporti da cui è scaturita l’aggravante mafiosa nell’indagine. Intervistato ieri da Nicola Porro, Testa ha confermato la versione data ai pm negando sia la presunta corruzione elettorale (voti ai candidati totiani alle regionali del 2020 in cambio di posti di lavoro, mai arrivati), sia l’accusa di aver agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi.

Da Porro Angelo Testa nega la corruzione elettorale

“Non ho mai avuto rapporti con i mafiosi e non sono mai entrato in Tribunale prima di ora. Il problema è che Cozzani, il capo segreteria di Toti, disse a mio fratello che dal porto arrivavano sempre richieste. E noi gli dicevamo che in caso il curriculum di qualche resino disoccupato glielo potevamo dare”. Il punto è che di corruzione elettorale non c’è traccia visto che dopo le elezioni “nessuno ha ottenuto un posto di lavoro”.

Refusi gravi che potrebbero snaturare l’inchiesta

Ma il bello arriva dopo. Testa racconta a Quarta Repubblica (come già spiegato ai magistrati) che anche nel suo verbale di interrogatorio sarebbero comparsi due errori di trascrizione. Il primo quando riferisce di aver incontrato Cozzani al “bar”, che viene trascritto come “barca”. La differenza è sotto gli occhi di tutti e non irrilevante nell’inchiesta visto le montatura che ruotano intorno allo yacht di Spinelli che avrebbe ospitato Toti.

La parola ‘umidità’ trascritta come ‘militari’

Il secondo errore di trascrizione riguarda l’episodio del cambio di alloggio che sarebbe stato chiesto sulle case popolari di Genova. La motivazione viene trascritta come “c’erano troppi militari” mentre Arturo Testa ha detto che “c’era troppa umidità”.

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