Schlein, comizio “scivoloso” dove morì Berlinguer: anche lui con la Nato si sentiva più sicuro…

4 Giu 2024 12:15 - di Leo Malaspina

Nel solco di Enrico Berlinguer, Elly Schlein chiuderà la campagna per le europee il 7 giugno a Padova, nel 40esimo anniversario dell’ultimo discorso pubblico dell’ex leader del Pd, che il 7 giugno del 1984 fu colpito da un malore durante un comizio in piazza della Frutta, per poi morire l’11 giugno. Un altro gesto simbolico, dopo quello di intestare la tessera Pd del 2024 proprio a Berlinguer. Una scelta strategica, di comunicazione, ma anche di sostanza, per ricacciare indietro o fantasmi di una spaccatura all’interno del Pd tra gli ex dc, tra cui Marco Tarquinio, che vedono col fumo negli occhi una posizione “poco pacifista” del Partito Democratico e osano azzardare perfino un’uscita dell’Italia dalla Nato.

Schlein e Berlinguer, un rapporto difficile

Lo fa notare, anche oggi, Marcello Sorgi sulla Stampa, a proposito della scelta di Schlein di chiudere la campagna elettorale nella piazza “simbolo” di Berlinguer, quando parla della “storica svolta a favore dell’Alleanza atlantica del 1976, quando Berlinguer in un’intervista al Corriere della Sera rimasta famosa affermò di sentirsi ‘più sicuro sotto l’ombrello della Nato’ che non sotto quello di Mosca”. “Vale appunto – vedi il candidato “indipendente” Tarquinio –, per chi arriva a dire che la Nato andrebbe sciolta. E poi, come ha dimostrato l’applauso a Pescara del pubblico di Fratelli d’Italia, sollecitato da La Russa, Berlinguer è ormai patrimonio di tutti. Una ragione di più per difenderlo da sinistra”, scrive Sorgi.

Sul web sono in tanti, nel Pd, a far notare a Elly che forse un Pd incerto su “dove stare” nel conflitto con la Russia oggi non sarebbe piaciuto a quel leggendario segretario comunista, anzi. La lungimiranza del Capo, già allora, non aiuta il Pd di oggi – nel quale perfino il volto di Berlinguer sulla tessera provocò la reazione indignata dell’ala democristiana – a definire una propria identità neanche in politica estera, con buona pace del partito dei “filo-americani”, maggioranza assoluta anche tra i Dem.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *