Sbarcati a Salerno 44 container di pomodori cinesi, Coldiretti denuncia: li vendono come Made in Italy

11 Giu 2024 17:08 - di Carlo Marini
pomodori cinesi

Dalla Cina con stupore: lo sbarco di 44 container di concentrato di pomodori cinesi al porto di Salerno ha scatenato le proteste della Coldiretti Campania.

Il carico di pomodori cinesi è stato infatti trasferito a uno stabilimento di Sarno per la trasformazione e il successivo confezionamento con marchio Made in Italy. Non è la prima volta che un prodotto agricolo proveniente dalla Cina finisce sugli scaffali con tanto di marchio tricolore solo perché la legge vigente consente di etichettare come “italiano” un prodotto anche se soltanto l’ultima parte della lavorazione avviene in un’azienda locale.

Vieni avanti Pechino: così i pomodori cinesi diventano tricolore

Comprensibile quindi l’agitazione della Coldiretti Campania che lunedì 10 giugno ha indetto una protesta per denunciare questa pratica inaccettabile che danneggia sia i produttori italiani che i consumatori.

“Subiamo un furto di valore e di identità”, ha denunciato Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti. “Il pomodoro cinese non ha le stesse caratteristiche e gli stessi standard di sicurezza del nostro, e viene prodotto con manodopera sfruttata. Non possiamo permettere che questa concorrenza sleale distrugga le nostre imprese”.

Quaranta motociclette di iscritti alla Coldiretti hanno quindi “scortato”, in segno di protesta, il trasporto dei fusti di pomodoro cinese, indirizzati a un’azienda di Sarno che si occuperà dell’ultima fase della lavorazione, compresa quella di apporre l’etichetta con il tricolore.

Il blitz fa parte della campagna “No fake in Italy”, portata avanti a livello nazionale e continentale dalla Coldiretti allo scopo di frenare la piaga della copia del prodotto italiano in giro per il mondo.

Come ti trasformo il pomodoro cinese in Made in Italy

Una “filiera” inaccettabile per il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli: “I container oggi arrivano a Sarno e il pomodoro concentrato cinese con una semplice lavorazione diventa italiano. Una cosa che non possiamo accettare, siamo qui perché cambino le regole sul codice doganale. In etichetta si deve prevedere l’origine della materia prima a salvaguardia del made in Italy”.

Per il direttore di Coldiretti Salerno Vincenzo Tropiano si tratta di: “Un doppio danno: di valore e di immagine, Ma anche un inganno per quei consumatori stranieri che li vedono arrivare sulla loro tavola e li identificano come italiani. Del resto lo stesso capita al nostro pomodoro San Marzano che nasce in pochi ettari e che, a causa dei falsi, viene trovato praticamente in tutto il mondo”.

Commenti

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  • pietro 16 Giugno 2024

    Era ora .., bisogna che le varie associazioni si muovano subito per fermare questa strage d’italianità costruita nel tempo che non può certo essere sfruttata e cancellata da questa becera politica che fino ad oggi ha fatto sempre le orecchie di mercante!!
    Basta…, un prodotto per essere italiano deve essere certificato in tutti i passaggi della filiera e basta sottopagare i nostri contadini fino a strozzarli per agevolare questi falsi tollerati da una certa politica che dell’italianità , pare che si vergogni !!

  • Luciano Panariello Sonzogno 12 Giugno 2024

    Cioè sono stati i pomodori cinesi a venire da soli in Italia? Li ha mandati Xi Jin Ping sotto copertura per fare un danno all’Italia? No, perché a leggere l’articolo questo è quello che si capisce. Ma che questa operazione sia stata invece congegnata, diretta e portata a compimento da un malfattore italiano che ha così inteso frodare il mercato a beneficio del proprio lurido profitto, magari certo del fatto che i media “avrebbero dato la colpa ai cinesi” non vi passa neppure per l’anticamera del cervello? I pomodori non sono mica arrivati di contrabbando! Sono stati acquistati, fatturati, pagati, spediti e sdoganati in maniera legale. Quello di cui vi dovete indignare è la presenza di imprenditori italiani che sono criminali e della presenza di leggi che favoriscono la criminalità anziché combatterla.

  • Orietta 12 Giugno 2024

    In effetti non è ammissibile
    Il consumatore deve sapere dove viene coltivato e messo in etichetta

  • Lino 11 Giugno 2024

    Bravi cinesi giusto così e fatela finita con sti cavolo di prodotti italiani come se fossero gli unici al mondo.Questa è l Europa l avete voluta vedrete in futuro.Gli stranieri non sanno distinguere un carciofo da un cardo Quindi fategli una bella passata cinese e fategliela pagare il triplo.

  • marco cesaro 11 Giugno 2024

    Perché non indicano il nome della società di Sarno che utilizza il pomodoro 🍅 cinese.