“Ombrellone selvaggio” minaccia i balneari: “Andiamo in spiaggia senza pagare, lo dice la Bolkestein”

8 Giu 2024 13:31 - di Luisa Perri

I paladini di Ombrellone selvaggio minacciano l’estate 2024 per gli stabilimenti balneari italiani. I prodromi si sono visti nei giorni scorsi, quando alcuni militanti dell’associazione Mare Libero hanno occupato con asciugamani e ombrelloni alcuni stabilimenti italiani celebri, incluso il Twiga di Briatore.

“Le concessioni balneari sono scadute, ma il governo Meloni ha ugualmente prorogato queste licenze e gli stabilimenti sono ancora lì: “Dall’1 gennaio 2024 gli stabilimenti hanno le concessioni scadute e in teoria non potrebbero neanche somministrare bevande e alimenti”, ha dichiarato al sito Today Roberto Biagini, presidente di Mare Libero. “Se mi metto accanto allo stabilimento nessuno mi può dire nulla – sostiene Biagini -. A Ostia sono arrivati i funzionari della questura che non hanno potuto fare altro che constatare la nostra presenza su una spiaggia pubblica, visto che le concessioni sono scadute. Se l’asciugamano è abusivo loro cosa sono? Gli stabilimenti sono teoricamente abusivi”.

Se spiagge fanno parte del demanio e sono quindi un bene pubblico: “Il loro uso deve essere gratuito – afferma Biagini -. Perché nelle altre concessioni c’è una rotazione con delle gare mentre per le spiagge ci sono sempre gli stessi proprietari?”.

Non agevola la situazione la sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato la proroga al 31 dicembre 2025 dei bandi prevista nel Milleproroghe dal governo Meloni. La settima sezione del massimo organo della giustizia amministrativa ha definito le proroghe generalizzate “illegittime anche perché contrastanti con la direttiva Bolkestein”.

FdI sui balneari: il settore ha bisogno di certezze, la Ue non ci aiuta

Per il capogruppo di FdI, Tommaso Foti, il Consiglio di Stato ha “invaso” la sfera legislativa del Parlamento con la sua ultima sentenza sulle concessioni balneari: per questo motivo ha chiesto alla Camera di sollevare davanti alla Corte costituzionale il conflitto di attribuzione.

Le concessioni sono scadute a fine 2023, con la possibilità di una proroga tecnica di un anno “in caso di difficoltà nel completamento della gara”, secondo quanto stabilito dalla legge sulla concorrenza del governo Draghi nel 2022.

Come ha ricordato il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza, “il settore balneare necessita di certezze che devono essere definite da un lato nell’interlocuzione in corso tra il governo e la Commissione Ue e dall’altro nella leale collaborazione tra i poteri dello Stato, al fine di una applicazione corretta e non ideologica delle norme europee. Forzature di ogni tipo non fanno bene a nessuno”.

 

Commenti

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  • Alessandro 11 Giugno 2024

    Fidanza veramente, no comment

  • Vuto 11 Giugno 2024

    Buffoni! Lasciassero le spiagge, sti nazzi

  • Massimo 9 Giugno 2024

    Se volete il demanio ci vuole trasparenza no alla mafia araffona

  • Antonio Graziano 9 Giugno 2024

    Le spiagge devono essere libere x almeno il 50% del territorio in più devono essere pulite , i lidi organizzati ci devono essere ma pochissimi.. e molto lontani dalle città
    le spiagge a ridosso delle città quelle devono essere libere x
    agevolare le gente

  • Vito Poldaretti 9 Giugno 2024

    È l’ora di finirla con concessioni pluridecennali e privilegi anche per discendenza. La destra tanto dice di esaltare la meritocrazia? Tolga concessioni e privilegi. Ma la vedo dura, abituati come sono a predicare in un modo, e razzolare all’opposto…

  • Francesco 9 Giugno 2024

    Ha ragione la commissione europea. Le spiagge,scadute le concessioni,sono spiagge libere. Il resto è abusivismo. Se a pagamento è reato.