Milano Pride non era Disneyland: 4 giornalisti molestati davanti alla Schlein. Ci sono stati altri abusi?
Il Pride di Milano non era Disneyland e non ha avuto il lieto fine, nonostante i cori, i balli e i sorrisi dei dirigenti dem: quattro giornalisti sono stati infatti molestati sessualmente sotto gli occhi di Elly Schlein che in quel momento stava tenendo un punto stampa.
I quattro giornalisti hanno raccontato di essere stati molestati, toccati e palpeggiati nelle parti intime da un uomo non identificato durante il Milano Pride di sabato pomeriggio. Il tutto sarebbe avvenuto durante il punto stampa della segretaria Pd Elly Schlein, sotto il carro del partito. L’uomo, notato ad aggirarsi tra i giornalisti radunati per l’intervista, avrebbe approfittato della folla per confondersi e molestare i cronisti.
Il Pd non fornisce il nome del molestatore ma garantisce che non è un militante dem
Al momento il Pd prende le distanze, precisando che le molestie sarebbero state compiute da una singola persona. Da parte del movimento Lgbtq+ silenzio assoluto, che stride con l’orgoglio e la trasparenza proclamata in queste ore. Nessuno ha saputo fornire l’identità del molestatore.
“Appresa la notizia – dichiarano congiuntamente la segretaria regionale del Pd Lombardia Silvia Roggiani e il segretario di Milano Alessandro Capelli – abbiamo contattato i giornalisti coinvolti per esprimere la nostra vicinanza e per fare luce su questa inaccettabile e vergognosa vicenda. L’uomo in questione non ha nulla a che fare con il Partito Democratico. Lavoriamo affinché questa denuncia non finisca nel nulla. Siamo tutti affranti, ancora una volta, per l’ennesimo episodio di violenza. Ci battiamo al fianco di chi denuncia – conclude la nota dem – e contro tutte le forme di violenza di genere e molestie sessuali”.
I 4 giornalisti hanno potuto denunciare: tra le migliaia di partecipanti al Pride ci sono stati altri casi?
Il mondo politico in queste ore si interroga sulla inquietante deriva della manifestazione di sabato a Milano. “Al Pride si parla di diritti, si inneggia alla libertà di tutti, di dire, di pensare, di agire. E dunque, mi chiedo, come sia stato possibile che si sia lasciato spazio a molestie, a quanto di più offensivo per la libertà di ciascuno di non essere oggetto di abusi”, commenta il deputato milanese di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio.
“I quattro giornalisti che sono stati molestati durante l’evento a Milano – prosegue la parlamentare di FdI – hanno tutta la mia solidarietà. Questa è la difesa dei diritti che viene inneggiata durante le manifestazioni di piazza organizzate dalla sinistra come il Pride? I diritti andrebbero difesi in maniera diversa, senza necessità di urlare e di strafare: basterebbe rispettare le persone”. Mentre il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Augusta Montaruli osserva: “Non è possibile che un evento come questo, nato proprio con l’obiettivo di celebrare l’accettazione sociale e l’auto-accettazione delle persone, venga macchiato da questi dolorosi episodi di prevaricazione sessuale. Per questo auspichiamo che i dirigenti del PD facciano chiarezza affinché venga trovato il responsabile”.
In FdI c’è anche chi, come Riccardo De Corato, che rammenta come la manifestazione non sia stato proprio un inno all’amore. “Oltre a questo episodio – osserva il deputato di FdI – il pomeriggio del sabato milanese, ha visto anche diversi insulti e urla contro il Premier Meloni, l’intero Centrodestra, nei confronti di Israele ed a favore della Palestina, oltre a cartelloni contro Papa Francesco. Di questi gravi fatti, da parte degli Lgbt non è arrivata come al solito nessuna condanna. Abbiamo assistito al consueto scenario che avviene ogni anno durante questa manifestazione. Atteggiamenti – conclude De Corato – davvero indecorosi e vergognosi”.
La domanda, semmai è un’altra: a fronte dei 4 giornalisti che hanno denunciato le molestie sessuali, quante altre sono avvenute al Pride di Milano che non hanno avuto altrettanta visibilità solo perché il manifestante era un privato cittadino?
Questi deficienti di sinistra, si ricordano il casino che hanno fatto x la parata degli alpini, l’ anno scorso?
Sono maiali , ma si nascondono dietro l omosessualità.
Queste “celebrazioni” per la loro stessa natura di rivendicazione di diritti, non sono solo rose e fiori sono eventi civili si ma anche di natura radicale degli accoliti che nel caso di Milano ha riservato a riprova e gioco forza, questa molestia ovviamente discutibile un fatto forse isolato, ma purtroppo spiacevole. A parere sono convinto che le rivendicazioni, i diritti sono imprescindibili ma entro i limiti della convivialità, si condanni sempre l’eccessiva foga e l’aggressività che da essa può derivare.