Meloni: “Il Piano Mattei si distingue per la concretezza. Il Sistema Italia ne ha capito l’importanza”
Non “un elenco di buone intenzioni”, ma “un piano concreto” di “obiettivi fattibili” con un “cronoprogramma ben delineato”. Giorgia Meloni è tornata a parlare del Piano Mattei nel suo videomessaggio all’iniziativa di Confcommercio sul contributo che il settore privato può dare alla sua realizzazione. Una “sfida” quella del nuovo rapporto con l’Africa nella quale il premier ha ribadito l’importanza del ruolo del “Sistema Italia nel suo complesso”, che “ha colto quanto questa iniziativa sia strategica per il nostro futuro e per quello dei nostri ‘dirimpettai’ africani”.
Meloni: “Il tessuto produttivo ed economico italiano ha compreso l’importanza del Piano Mattei”
“Sono molto felice che il tessuto produttivo ed economico di questa Nazione abbia compreso, fin dall’inizio, l’importanza e la strategicità della sfida che il Governo ha lanciato con l’iniziativa del Piano Mattei”, ha detto il premier, sottolineando che “questo è un elemento molto prezioso perché, se il Piano Mattei sarà un successo e riuscirà davvero a costruire quel nuovo modello di cooperazione e sviluppo con le Nazioni africane che abbiamo in mente, molto dipenderà dal contributo delle nostre imprese, dalla possibilità di mettere le loro energie e la loro concretezza al servizio di questa iniziativa”. “Perché – ha proseguito Meloni – ciò che distingue il Piano Mattei da tutte le altre iniziative del passato è proprio la sua concretezza. Noi non abbiamo scritto un elenco di buone intenzioni, di dichiarazioni di principio. Abbiamo scritto un piano di obiettivi fattibili, realizzabili, accompagnato da un cronoprogramma ben delineato”.
Il Sistema Italia coinvolto fin da subito
Si tratta di una sfida rispetto alla quale, proprio per la sua vocazione alla concretezze, il governo ha avuto subito ben chiara la necessità di un coinvolgimento delle realtà che contribuiranno a trasformare gli impegni in progetti concreti. “Per questo quando abbiamo costruito la governance del Piano, abbiamo deciso di coinvolgere nella Cabina di Regia una rappresentanza del Sistema Italia molto ampia e articolata”, ha ricordato Meloni, ringraziando Confcommercio per “il contributo e le proposte” avanzati.
Le sei direttrici del Piano Mattei e i progetti pilota in nove Nazioni
“La concretezza è il tratto distintivo del Piano Mattei, che abbiamo articolato su sei direttrici di intervento, che sono istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture, e che sta trovando la sua prima realizzazione con diversi progetti pilota che partono da nove Nazioni: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Tunisia”, ha quindi riepilogato il premier, richiamando anche il lavoro nella direzione del pragmatismo svolto al G7, coinvolgendo anche realtà come la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale e integrando il Piano Mattei in una strategia di respiro internazionale insieme alla Partnership for Global Infrastructure and Investment e alle sinergie costruite dall’Italia con altri partner, fra i quali gli Usa.
Un progetto che fa bene anche alle imprese italiane
“Abbiamo lavorato molto in questi mesi – ha poi ricordato Meloni – anche per creare una cornice nella quale il settore pubblico e il settore privato potessero lavorare insieme, anche in aree dell’Africa dove l’Italia non è tradizionalmente presente. E siamo impegnati per sostenere ulteriormente l’internazionalizzazione delle nostre aziende, anche riservando una quota del Fondo Simest a favore di chi investe in Africa, in particolare le nostre piccole e medie imprese, con finanziamenti che potranno essere utilizzati anche per investimenti produttivi verso il Continente”.
L’0biettivo di creare “nuove occasioni di sviluppo condiviso”
“Per troppo tempo – ha quindi avvertito il presidente del Consiglio – l’Africa è stata una terra, diciamo così, incompresa, sfruttata, spesso guardata dall’alto in basso. L’Africa è, invece, dal nostro punto di vista, un Continente che può sorprendere, se messo nelle condizioni di sfruttare quanto di straordinario possiede e di competere ad armi pari. A noi spetta il compito di collaborare con le Nazioni africane, e di costruire insieme a loro, ai loro sistemi economici e produttivi, sempre più dinamici e intraprendenti, nuove occasioni di sviluppo condiviso. Una cooperazione da pari a pari che deve portare un bilancio positivo per tutti, per crescere insieme, senza approcci caritatevoli o paternalistici. E noi intendiamo farlo non con i proclami, ma con i fatti, trasformando in infrastrutture, progetti concreti, posti di lavoro i nostri propositi”. “Abbiamo tanto lavoro da fare, e sono certa che il Governo potrà sempre contare sul vostro contributo. E sul contributo del Sistema Italia nel suo complesso, che ha colto – ha concluso Meloni – quanto questa iniziativa sia strategica per il nostro futuro e per quello dei nostri ‘dirimpettai’ africani”.