Mafia e politica, FdI denuncia Report per diffamazione. E l’Usigrai insorge: “Querela bavaglio”

4 Giu 2024 18:01 - di Alessandra Danieli

Fratelli d’Italia ha denunciato per diffamazione il giornalista Giorgio Mottola e il vicedirettore di Report, Sigfrido Ranucci. Nel mirino il fango distribuito a piene mani contro la destra politica in una puntata sulla mafia milanese del format di Rai 3 dello scorso gennaio. Nella sua persona giuridica, Fratelli d’Italia ha presentato in sede civile una richiesta di risarcimento danni di 50mila euro nei confronti dell’inviato di Report.

Mafia, FdI denuncia Report per diffamazione

La puntata contestata, intitolata “La mafia a tre teste”, è andata in onda il 14 gennaio scorso. Nel programma dedicato alla ‘cupola nera” Mottola rivelava tra l’altro presunti passati rapporti del padre della premier Meloni con Michele Senese, boss della mafia di Roma. Nella notifica di FdI sono citati il vicedirettore Ranucci e il giornalista che ha firmato l’inchiesta militante (lo stesso che ha confezionato lo spot contro il premier albanese Edi Rama).

“Ha arrecato grave danno all’immagine del partito”

“Il suo lavoro ha arrecato grave nocumento all’immagine del partito politico Fratelli d’Italia”, si legge in una nota di via della Scrofa. Nella puntata si fotografava il consorzio mafioso di ‘ndrangheta, camorra e Cosa nostra (le tre mafie) all’ombra della Madonnina e si denunciava il connubio tra organizzazioni mafiose e politica. Un sistema criminale – si sosteneva – che negli ultimi anni era riuscito a entrare in contatto con “alcuni tra i politici lombardi più in vista di Fratelli d’Italia, che attualmente ricoprono incarichi al governo e nelle istituzioni europee”.

L’interrogazione di FdI dello scorso gennaio

Già a caldo Fratelli d’Italia aveva denunciato il “metodo Report”,  presentando un’interrogazione alla presidente e all’ad di viale Mazzini. Si chiedeva se “l’utilizzo ricorrente di testimoni giudicati inattendibili dalla magistratura, che dopo qualche decennio fanno rivelazioni circa presunte rivelazioni su persone decedute, sia in linea con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai. È accaduto nel caso del padre del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, e nel caso del padre del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che tra le altre cose, come tutti sanno, ha interrotto i rapporti con Franco Meloni quando era ancora una bambina”.

L’Usigrai mette l’elmetto: siamo al bavaglio

Oggi la denuncia per diffamazione e la richiesta di risarcimento. Notizia che, come da copione, ha scatenato la crociata militante dell’Usigrai a difesa dei colleghi di Report. Con il rituale allarme contro la censura di FdI e del pericoloso governo che silenzierebbe il dissenso. “Un fatto senza precedenti – scrive l’Usigrai –  la più classica delle querele bavaglio. La denuncia non è solo nei confronti del freelance autore del servizio, ma anche nei confronti del vicedirettore Ranucci”. Poi il solito ritornello contro il ‘nemico’ Paolo Corsini. “Nessuna contestazione, curiosamente, nei confronti del direttore dell’Approfondimento, Corsini, lo stesso che sul palco della kermesse Atreju aveva definito Fratelli d’Italia “il nostro partito”. La conclusione è una chicca dal sapore barricadero. “Se Fratelli d’Italia pensa di intimidire, e quindi zittire, chi fa giornalismo d’inchiesta è fuori strada”.

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