Macron arranca anche in Europa: – 7 seggi. Per il presidente si mette male, Le Pen: dovrebbe dimettersi

22 Giu 2024 15:54 - di Stefania Campitelli

Peggiora lo stato di salute dei liberali di Renew Europe. A pochi giorni dal primo turno delle legislative in Francia l’eurogruppo che fa capo al presidente Emmanuel Macron  continua a perdere pezzi. Ormai è ufficiale il sorpasso dell’Ecr, il gruppo dei Conservatori e riformisti europei guidato dalla premier Meloni. Non solo, ma la sfida per il terzo posto a Strasburgo non è finita.

I liberali perdono pezzi: meno 7 deputati a Strasburgo

I liberali continuano a perdere pezzi. Un leader convertito al populismo fuori dal gruppo ma, soprattutto, sette eurodeputati in meno. I Liberali di Renew perdono in blocco la delegazione ceca di Ano, guidata all‘ex premier Andej Babis. E scendono a 74 seggi, ormai a nove di distanza dal gruppo dei Conservatori e Riformisti. Mai, nella storia recente dell’Unione, l’Eurocamera aveva iniziato con un così corposo movimento di delegazioni da un gruppo all’altro. In questo caso a favore della destra, confermando il nuovo vento che spira a Strasburgo e Bruxelles.

A rischio la maggioranza Ursula, cambia il vento

Nel caso di Babis, il suo addio era atteso.  L’addio di Ano accresce l’allarme per i numeri della maggioranza Ursula, scesa sotto quota 400. “Ha scelto un percorso populista che è incompatibile con i nostri valori”, così la presidente di Renew Europe, Valérie Hayer. Ma l’emorragia brucia. La macroniana  ha dichiarato ai giornalisti che il gruppo si sta muovendo per includere nuovi membri e Sandro Gozi  sostiene che la “maratona” per il terzo posto è appena iniziata.

Il sorpasso dell’Ecr di Meloni che sale a 83 seggi

Con l’ingresso di cinque nuovi membri dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni l’Ecr sorpassa i liberali di Macron e sale a 83, una decina dei quali provenienti da partiti entrati per la prima volta all’Eurocamera. I Conservatori e riformisti europei potrebbero crescere ancora, spiega a Euronews il loro co-presidente, Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia. “Stiamo dialogando con altri partiti, non posso dire quali, ma siamo ottimisti”.

Le Pen: Macron dovrebbe dimettersi

In Europa e in casa per l’inquilino dell’Eliseo si mette davvero male. Il Rassemblement national di Marine Le Pen e Bardella continua a crescere rosicchiando consensi anche nella sinistra delusa dalla radicalizzazione del nuovo popolare egemonizzato da Mélenchon. “Al presidente non resterà altro che le dimissioni per uscire da una possibile crisi politica”. Così la Le Pen, sottolineando che questa non è “una richiesta” da parte sua ma “una constatazione”. “Non chiedo a Emmanuel Macron di dimettersi, io sono rispettosa delle istituzioni. Quando c’è un blocco, una crisi politica ci sono tre possibilità. C’è il rimpasto, lo scioglimento e le dimissioni del presidente”, ha spiegato la leader del Rn. “Il rimpasto, in queste circostanze, non mi sembra estremamente utile. Lo scioglimento non potrà essere effettuato per un anno, non resterà quindi al presidente altro che le dimissioni per uscire da una possibile futura crisi politica”.

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