Lecce torna a destra, Adriana Poli Bortone è di nuovo sindaco: “Mai visto tanto amore e affetto” (video)

24 Giu 2024 19:02 - di Romana Fabiani

Ce l’ha fatta: il suo è un ritorno in grande stile. Dopo aver sfiorato il successo al primo turno per soli 24 voti di scarto, Adriana Poli Bortone ha battuto lo sfidante di centrosinistra, Carlo Salvemini, ed è il nuovo sindaco di Lecce con il 51% delle preferenze. L’ex ministra del primo governo Berlusconi, politica di razza, una vita a destra, ha già guidato il capoluogo salentino per due mandati, dal 1998 al 2007.

Poli Bortone è il nuovo sindaco di Lecce

Incontenibile la gioia fuori dalla sede del comitato elettorale della storica candidata del centrodestra che è riuscita nella missione di battere il sindaco uscente del Pd. Per il quale fino all’ultimo si era speso il governatore della Puglia Emiliano (con tanto di incontro carbonaro con i primari delle Asl in pieno silenzio elettorale). In tanti festeggiano on the road al grido di “Adriana, Adriana” la vittoria dopo un ballottaggio sofferto, sempre testa a testa, che si è deciso per poche centinaia di voti. La abbracciano, la circondano, qualcuno piange e lei fa fatica ad avanzare per rilasciare le prime dichiarazioni in piazza Sant’Oronzo. “Tanto affetto, tanto amore. Mai vista una campagna elettorale così”, dice il neosindaco al suo terzo mandato.

“Mai visto tanto affetto e tanto amore”

Lecce torna a destra. “Per me era già importante il fatto di essere stata insieme a tutti voi. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e di cesello politico. In fondo – dice Poli Bortone – io rappresentavo uno degli elementi che aveva diviso il centrodestra e quindi simbolicamente era giusto che lo riunissi. Non potevo ricevere regalo più grande”. Fare la giunta non sarà difficile. “Lo abbiamo visto con le liste, abbiamo tante esperienze che vengono dal passato ma anche tante donne e giovani”. Tra i primi a chiamarla il ministro Giuseppe Valditara. “Credo anche la premier Meloni, devo ancora controllare…”.

Ballottaggio sofferto e gioia incontenibile

Poli Bortone, 81 anni, grinta da vendere, è una politica di lungo corso, fin dalle file del Movimento sociale italiano. L’ex ministra era apparsa in grande forma dal palco di piazza del Popolo a Roma, accanto alla premier Meloni, durante la chiusura della campagna elettorale per le europee. “Cacceremo i leninisti dalle nostre città”, aveva promesso. “Voglio cacciare i leninisti dalle nostre città, da Lecce, dalla Puglia, dall’Italia e dall’Europa”.

Volto storico della destra, già sindaco e ministro

In pista dal 1967 come consigliera comunale missina a Lecce, Adriana Poli Bortone ha vissuto le alterne vicende della destra italiana del dopoguerra. Dal ghetto alla vittoria entusiasmante del 1994 (e l’onore di sedere a Palazzo Chigi da missina), dai momenti più dolorosi e laceranti alle ripartenze. A marzo ha accettato di scendere nuovamente in campo per la sua Lecce. “Oggi Lecce  non mi piace, è morta, triste e sciatta. Quando l’ho lasciata nel 2007 era piena di gente, non solo di turisti mordi e fuggi”, ha detto. E poi c’è una ragione di sapore familiare. “La mia nipote più piccola, che ha 14 anni, da quando aveva 4 anni mi dice: Nonna, perché sono nata dopo che hai fatto il sindaco? Devi farlo un’altra volta”. E così ha accettato la proposta di FdI per quella che chiama “l’ultima corsa, la definitiva”. Oggi sua nipote può essere soddisfatta.

Salvemini accetta il verdetto: il tempo sarà giudice

”Lasciamo una buona eredità alla nostra città. Sarà il tempo a essere giudice”, ha detto Salvemini ai cronisti dopo la sconfitta al ballottaggio che non ha preso benissimo. “Sono consapevole di aver speso tutto in questi anni per la mia città che sono onorato di aver servito. La stessa città che ha voluto me sindaco, oggi fa una scelta diversa e doverosamente la rispetto. Seppur per poche centinaia di voti le urne non mentono”.

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