Il “martirio” di Magi elogiato dai giornaloni. Rama li stronca: “La sicurezza ha reagito da manuale”

6 Giu 2024 11:56 - di Alberto Consoli

I giornaloni a voci unificate santificano il “martirio” di Riccardo Magi. Il post-trasferta della premier in Albania diventa un’occasione per elogiare il “sacrificio” dell’esponente di +Europa, demonizzando l’intervento delle forze dell’ordine albanesi. E£tigmatizzando “il nervosismo” di Giorgia Meloni, come scrive Marcello Sorgi sulla Stampa. Quotidiano che dedica un’intervista al Magi “dolente” che si lagna: “Sono abbastanza provato, sono stato aggredito e strattonato, ho graffi e lividi sul corpo”, dice parlando del faccia a faccia ruvido  con la sicurezza del governo albanese.

“Sono arrivato a Shengjin con l’intenzione di fare, come da prerogativa parlamentare, una visita ispettiva”. All’anima della visita ispettiva.  Magi “ha tentato di buttarsi sotto la macchina della Meloni, peraltro sbagliando auto. Domanda facile facile: cosa succede se un individuo tenta di butasi contro  la macchina di un primo ministro? Interviene la sicurezza, ovvio. E’ inutile dare di matto. A spegnere la lagnanza che si vorrebbe elevare ad argomento politico intervisten lo stesso Rama, sempre sulla Stampa, a spegnere il martirologio.

“Le mie forze di sicurezza, come quelle degli altri capi di governo, fanno il loro lavoro. A New York, un albanese mi è venuto dritto addosso, gridando il mio nome. Le guardie americane lo hanno sdraiato per terra in un attimo. Non era un aggressore, voleva solo farsi un selfie. Poi, mi hanno spiegato che hanno reagito da manuale, niente da fare”. Il premier albanese rifiuta categoricamente gli accostamenti indecorosi usati per descrivere i gli hot spot che accoglieranno i migranti. Si sono usate espressioni forti come la “Guantanamo d’Europa”. «Io ho detto no a richieste avute da altri Paesi – risponde Rama-. Ho accettato solo quella dell’Italia, che per me è speciale. Ci legano millenni di storia comune e ci unisce il mare. Parlare di Guantanamo è come sputare in faccia alle vittime di quell’inferno; mentre non c’è dubbio che ci sono rischi potenziali. Il piano ha tenuto in considerazione queste criticità, perciò abbiamo limitato il numero dei migranti a tremila».

Rama su Report: “Usare la parola ‘narcostato’ per l’Albania è osceno”

Riguardo alle accuse alla trasimissione “Report” chiarisce. «Mai attaccato la stampa italiana. Ho solo reagito su cose terrificanti dette e scritte facendo un grande torto alla verità e agli albanesi. Usare la parola “narcostato” per un Paese che ha aperto i negoziati d’adesione all’Ue è qualcosa di osceno. Difendo la mia istituzione nazionale». Proprio su questo aspetto Rama aveva attacato il Domani: «Lasciatemi esprimere il mio sollievo di vedervi tutti qui sani e salvi: in quest’area dove, secondo un giornale italiano, Domani, c’è il cuore della malavita albanese; agiscono clan legati al traffico di esseri umani», ha ironizzato Rama. Si riferiva a un’inchiesta pubblicata dal quotidiano. Nel paese, «non c’è nessuna mafia», «è un concetto usato per gettare fango», ha ribadito.

 

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