Henry Lévy delirante: “Marine Le Pen è una Meloni sommata a Salvini: è la pancia fascisteggiante”
Alla Repubblica delle idee si scatenano contro la destra, la premier Meloni e contro Marine Le Pen. Il quotidiano arruola il filosofo Bernard-Henri Lévy per cannoneggiare. Il voto che ha premiato le destre europee, le nomine di Bruxelles a cui si lavorerà da stasera e la centralià del gruppo Ecr nei nuovi equilibri che si andranno a ridefinire caricano a mille i perdenti delle elezioni; e coloro che parlano nei loro retroscena di una premier “isolata”, di una premier “nervosa”. Il tiro al bersaglio del filosofo di sinistra inizia dalla Francia per poi sentenziare che le “democrazie sono sotto attacco”. Poi inizia una serie di voli pindarici che secondo il filosofo di sinistra tengono insieme l’avanzata delle destre in Europa, l’invasione dell’Ucraina; gli attacchi di Hamas e l’antisemitismo. Un filo conduttore che risale a Putin e alla strategia del Cremlino per indebolire l’Europa democratica. Insomma, tutto fuorché il volere dei cittaedini europei. Che tristezza.
Il delirio di Bernard-Henri Lévy su Repubblica
Le elezioni legislative in Francia – spiega – «sono un’operazione verità. La domanda che pone Macron è la seguente: “Volete veramente Le Pen al potere?, che i populisti di estrema destra si impadroniscano delle istituzioni, persone come Salvini?”. È questo il quesito». Un ragionamento pieno di disprezzo. Ma perché così tanti francesi hanno votato per l’estrema destra? gli chede Molinari. La risposta è banale e livorosa. «Perché tanti italiani hanno votato per Salvini e Meloni? Perché le sinistre, francese e italiana, stanno crollando». La “profondità” filosofia va a farsi benedire. Marine Le Pen è una Meloni francese?, è la domanda: «Una Meloni francese e forse persino una Meloni sommata a Salvini. Meloni e Salvini sono simili con differenze su certi punti, vedi la Russia e Putin. Le Pen e Bardella sono, insieme, Meloni e Salvini. È la pancia fascistizzante sommata al fronte filo Putin». Si commenta da sé.
“Sono disposto ad allearmi con chiunque”
L’intervista è un profluvio di accuse contro i partiti di destra italiani e francesi: “L’estrema destra francese conduce da 10-15 anni una campagna con soldi russi. Anche l’estrema destra in Italia è finanziata da soldi russi: per esempio, Salvini». Parla di una “metafisica putiniana”, un grande disegno per indebolire le democrazie europee. La democrazia si ha – è l suo ragionamento- quando gli elettori non votano a destra. E infatti molto banalmente quando Molinari gli chiede che armi hanno le democrazie pere reagire, Henry Levy invoca la grande ammucchiata si sinistra. Tutto il mondo è paese: «Al punto in cui siamo, non faccio il difficile. Oggi siamo in emergenza, e io tendo la mano a chiunque difenda la democrazia, la costruzione europea e il suo futuro”. Poi il delirio: «Sono disposto ad allearmi con chiunque ritenga che sia necessario armare l’Ucraina; e permetterle di vincere questa guerra per respingere l’armata fascista».