Europee, la mossa della disperazione di Pd e liste rosse: è caccia all’ultimo voto nei campi rom
“Il Pd va negli insediamenti a fare campagna elettorale promettendo di chiedere più fondi all’Europa per l’integrazione e i diritti dei rom”: accade a Milano, in un’operazione di propaganda gestita all’ombra della giunta Sala, nella denuncia documentata di Silvia Sardone, già esponente di Forza Italia, oggi europarlamentare della Lega.
“A Milano i rom del campo di Via Bonfadini, in cui sono stata numerose volte, vogliono le case popolari subito, superando chi è in graduatoria. La sinistra che li ha coccolati per anni li accontenterà quasi sicuramente – attacca la Sardone in un post social – Questa situazione è l’emblema del fallimento della sinistra in tema di integrazione rom: abusivismo, furti d’auto, roghi tossici. Eppure il sindaco Sala appena rieletto ha stanziato subito tre milioni di euro per combattere l’anti-ziganismo. Basta con gli sprechi per la finta integrazione rom sia in Europa che a Milano!”.
Proprio a Milano, nei giorni scorsi, nel campo rom di via della Chiesa Rossa, hanno tenuto i loro comizi Cecilia Strada del Partito democratico e Jessica Todaro Bellinari di Alleanza Verdi Sinistra, che tra l’altro è anche esponente della comunità sinti.
“Qui le persone votano – ha dichiarato Dijana Pavlovic, portavoce del Movimento Kethane rom e sinti per l’Italia – sono italiani e votano quando hanno un motivo. Questo è un dibattito per aiutarle a scegliere”.
Baraccopoli e campi rom: il Pd e le liste di sinistra le provano tutte
Comizi appassionanti, tuttavia, come ha osservato perfidamente Libero quotidiano: su 47 famiglie (275 persone in totale) non ce n’è mezza in regola coi pagamenti e il buco per le casse del Comune di Milano ammonta a oltre 700mila euro.
Inutile dire che né la Strada né tantomeno la candidata sinti hanno chiesto alle famiglie che hanno assistito al dibattito di pagare le utenze dovute per ogni piazzola (34.805 euro di mancati saldi nel 2021, 59.023 l’anno successivo e 57.257 euro nel 2023, per un totale di 151.085 euro solo considerando gli ultimi tre anni).
La caccia al voto dei nomadi era iniziata il 23 maggio, a Roma: in passerella nella baraccopoli di villa Gordiani, hanno sfilato altri tre candidati progressisti: il disegnatore Vauro Senesi (candidato capolista nella lista Pace Terra e Dignità di Michele Santoro), lo scrittore Christian Raimo per Alleanza Verdi-Sinistra e l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, candidato del Pd: tutti insieme appassionatamente e disperatamente a caccia del voto rom.
Per questo i comunisti difendono i rom e musulmani per i voti! I falliti comunisti sono assetati di potere!
Per me i rom andrebbero espulsi tutti. Conosco africani e musulmani che delinquono ma ne conosco anche che lavorano mentre non conosco nessun rom lavorare perchè benche’ abbuffati di soldi dallo Stato con assrgno unico, reddito e bonus a volonta’ o rubano o fanno accattonaggio pertanto VIA DALL’ITALIA!
spero NON sia vero ma il PD non può allearsi cono la Potente MAFIA ROM ! Che qualcuno si dissoci.
Gli zingari che hanno ricevuto case popolari, le hanno adibite a stalle (è documentato da foto di giornali che mostrano un cavallo in un appartamento), poi sono tornati a vivere nell’immondizia, seguendo la loro “cultura”! Penso sempre che promotori di questi progetti assurdi odino gli Italiani perché non li votano!