Case green, milioni di italiani sotto minaccia: la metà dei proprietari è costretta a vendere
Tra le eurofollie la direttiva di Bruxelles sulle case green è la più impopolare e preoccupante. In Italia l’obbligo dell’efficientamento energetico riguarda quasi 5 milioni di immobili. E le spese di ristrutturazione variano tra i 30mila e i 55mila euro a famiglia. Grossi numeri che stanno mettendo nel panico milioni di italiani. Molti dei quali, non potendo affrontare le spese imposte dalla Ue, sono tentati di vendere.
Case green, cresce il panico tra gli italiani per le spese
È stato calcolato che il recepimento della direttiva sulle case green costerebbe all’Italia 180 miliardi di euro. Lo rivela lo studio realizzato da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. In pratica, una cifra molto vicina a quella spesa nell’ultimo triennio per finanziare Superbonus, Ecobonus e Bonus casa. Costi di ristrutturazione troppo alti, meglio vendere casa anche se spesso di tratta del frutto di una vita di lavoro. Un tesoretto accumulato negli anni, magari pagando un mutuo.
La metà dei proprietari pensa di vendere
La nuova direttiva sta già scatenando il panico tra i cittadini italiani. Secondo l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Bilendi, sono quasi 2,5 milioni gli italiani che hanno già deciso di mettere in vendita la propria abitazione. Proprio per evitare possibili futuri costi di ristrutturazione. Ma persino chi è intenzionato a comprare ora viene condizionato dalla nuova norma. Non è chiaro infatti chi si farà carico dei costi che la Ue impone senza individuare le modalità.
C’è chi spera che la norma non sarà mai operativa
Le spese previste per mettere a norma le abitazioni rischiano di mandare sul lastrico tante famiglie. Non tutti sono preoccupati: il 15% del campione intervistato, ad esempio, ha dichiarato di essere fiducioso del fatto che ci saranno aiuti statali. C’è, infine, chi crede – sono circa 2,9 milioni – che la norma non diventerà mai operativa.
Eurofollie, il no ei FdI alla direttiva di Bruxelles
La direttiva approvata, tra le critiche di molti Paesi e il fermo no di Fratelli d’Italia, ha l’intento di ridurre progressivamente le emissioni di Co2 del parco immobiliare Ue. L’obiettivo astratto (e idelogico) prevede di raggiungere la totale decarbonizzazione entro il 2050. Attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica.
Gli italiani cambiano criteri per l’acquisto
Stando ai risultati dell’indagine, ad oggi ci sono circa 3 milioni di italiani in cerca di un immobile che hanno cambiato i propri criteri di selezione. E limitano la ricerca alle sole abitazioni efficienti, non toccate dalla direttiva Ue. Una tendenza diffusa per lo più nel Nord ovest, dove la percentuale arriva al 60% (a fronte di una media nazionale pari al 50%). Ma c’è anche chi sceglie di fare l’opposto: circa 800mila italiani stanno infatti cercando di acquistare un’abitazione con basse prestazioni energetiche sperando di risparmiare sul prezzo. Un linea molto gettonata nelle regioni del Centro Italia (18% a fronte di una media nazionale pari al 13%).