Carceri, allarme della Penitenziaria: da un’ispezione al Beccaria di Milano spuntano droga e telefonini

12 Giu 2024 19:36 - di Italpress
telefonini e droga in carcere

Un’operazione della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere Beccaria di Milano che questa mattina ha rinvenuto un telefono cellulare e relativo carica batteria e un sostanzioso quantitativo di droga di tipo hashish. A darne notizia è Alfonso Greco, segretario per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che proprio in queste ore ha fatto visita al Reparto di Polizia del Beccaria per portare la vicinanza e la solidarietà del Sappe alle donne e agli uomini in servizio nel carcere minorile milanese.

«Anche nei due giorni precedenti, sempre grazie alla professionalità dei colleghi del Beccaria, è stata rinvenuta nello spazio campo grande della sostanza stupefacente. Nonostante le vicissitudini di questi ultimi tempi il personale di Polizia Penitenziaria del Beccaria continua ad operare con sacrificio per mantenere la legalità e la sicurezza all’interno della struttura». «Il Sappe», prosegue, «si complimenta con il personale di Polizia Penitenziaria del Beccaria di Milano che, nonostante le tante quotidiane criticità, porta avanti in maniera indefessa la legalità all’interno del carcere. Ed auspica un riconoscimento formale al personale che ha contribuito al rinvenimento di droga e cellulari all’interno della struttura minorile».

Come detto, questa mattina, una delegazione del Sappe composta dal segretario nazionale Francesco di Dio e dal segretario regionale Alfonso Greco ha espletato una visita sui luoghi di lavoro presso il carcere minorile Beccaria di Milano. «La visita è iniziata con una breve interlocuzione con la Direzione per comprendere la situazione attuale dopo le varie vicissitudini dei giorni scorsi. Ed è emerso che grazie al sacrificio del Personale del quadro permanente e il supporto di risorse inviate dal Dap e Uepe stanno aiutando a migliorare il contesto lavorativo grazie anche alla presenza di 49 ristretti rispetto ai 92 di un mese fa circa. Supporto che terminerà il prossimo 15 luglio ma che a parere di questa os dovrebbe essere prorogato al fine di accogliere e dare ulteriore supporto ai neo-agenti in arrivo dal prossimo corso, ancora privo di operatività nel contesto attuale», spiega Greco.

«La visita è proseguita all’interno del nuovo Padiglione dove, a seguito dell’ultima rivolta, sono visibili i danni alla struttura, ma in procinto di sistemazione. Anche alcuni box agenti hanno subito danni e sono privi di sbarramenti rispetto alla Sezione detentiva. Alcune sezioni sono pertanto inagibili e in attesa dei lavori già programmati. La visita è poi proseguita presso il Reparto dove vi è il gruppo avanzato, e non sono stati riscontrate anomalie da segnalare. Il contesto lavorativo con minore popolazione detenuta è apparso maggiormente gestibile. E a parte la devastazione strutturale il personale sta operando con notevole motivazione al fine di poter ripristinare un benessere psicofisico che oramai manca da parecchio tempo. La visita», chiosa Greco, «si è conclusa con la consegna di alcuni dati riferiti alla forza attuale. E con la richiesta da parte del personale di avere la possibilità di poter continuare a lavorare in sicurezza. Con risorse adeguate. E con una formazione ad hoc».

“Le condizioni dell’Istituto Penale per Minorenni ‘Cesare Beccaria’ di Milano continuano ad essere allarmanti per sovraffollamento, carenza di organico e difficoltà nella gestione della popolazione detenuta. Abbiamo riscontrato criticità gestionali in quasi tutto l’istituto”, evidenzia il Segretario Generale SAPPE Donato Capece, che sottolinea come «il problema dell’introduzione di droga e telefoni in carcere è da tempo noto. E conosciamo bene la sua portata che, al giorno d’oggi, è davvero significativa e continua a crescere giorno dopo giorno. In particolare, per quanto concerne i telefonini ci preoccupa non solo il loro utilizzo per scopi illeciti all’esterno del carcere, come più volte riscontrato nelle attività di indagine che vengono svolte quotidianamente nei penitenziari e sul territorio nazionale, ma anche il vero e proprio commercio che è presente all’interno delle mura. Dove uno smartphone ceduto tra detenuti moltiplica vertiginosamente il proprio valore, diventando fonte di ingenti guadagni illeciti per chi riesce a gestirne il commercio».

Il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, il SAPPE, rammenta che per introdurre droga e telefonini in altre carceri italiane sono stati spesso usati anche i droni, «a conferma di tutte le ipotesi investigative circa l’ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni. Fenomeno, questo, favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la Polizia Penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza». Per Capece, che incontrerà nei prossimi a giorni a Roma il Capo del DGMC Antonio Sangermano, “la situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente.

(Italpress)

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *