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Bufera sull’imam di Lecce per la predica elettorale contro FdI. La replica: faccio educazione civica

Bufera sull’imam di Lecce per la predica elettorale contro FdI. La replica: faccio educazione civica

I Video del Secolo - di Davide Ventola - 1 Giugno 2024 - AGGIORNATO 1 Giugno 2024 alle 21:20

Un invito a “prestare attenzione agli affari dei musulmani” in occasione del voto. A pronunciarlo, l’imam della moschea di Lecce, Saifeddine Maaroufi che ha citato esplicitamente il testo della legge Foti.

“C’è in preparazione una legge – ha detto l’imam così come riportato da Il Giornale – che cerca di chiudere le moschee, quindi noi non possiamo guardare inermi, dobbiamo muoverci anche sul lato dei rappresentanti del popolo. Quindi, fratelli, chi la possibilità e ha la cittadinanza italiana, dovrebbe pensare a questo impegno per l’Islam”, ha proseguito il capo della comunità islamica leccese, alludendo alla proposta di legge (approvata per ora dalla Camera e in arrivo al Senato) che prevede restrizioni sulle moschee nate in luoghi considerati “non idonei”.

Nel mirino del religioso islamico la legge promossa da Foti

La legge, primo firmatario il capogruppo alla camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, la norma intende prevenire la creazione di luoghi di culto islamico in sedi del terzo settore, introducendo un principio di maggiore trasparenza. Una norma che l’imam salentino di origine tunisina pare non avere affatto gradito.

Come si ascolta in un video pubblicato sui social, nel proprio sermone del venerdì l’esponente religioso a un tratto ha colto l’occasione per portare l’attenzione dei fedeli sulle prossime elezioni. E sulla necessità di votare candidati che rappresentino gli interessi dei musulmani. “Se dobbiamo scegliere chi si occuperà della nostra vita quotidiana, chi gestirà la nostra città e le leggi che determineranno i nostri diritti, non possiamo sperare che venga qualcuno che con il suo buon cuore si metta a scegliere le cose buone per i musulmani. Dobbiamo fare la nostra parte. Quindi chi ha la possibilità di intervenire, deve votare qualcuno che si impegna a fare le cose giuste per i musulmani”, ha affermato l’imam dal suo scranno, facendo poi un preciso riferimento all’attualità”.

L’imam di Lecce: non ho mai detto di preservare le conquiste islamiche

Lo scoop del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti non è piaciuto al diretto interessato che, in poche ore, ha replicato su Facebook con due post sdegnati.  “Vi avevo detto che ormai la caccia alle streghe è aperta – ha scritto l’imam di Lecce –  Ecco Il Giornale.it che mi dedica un articolo, allarmista perché ricordavo ai membri della mia comunità un loro dovere civico e un diritto sancito dalla Costituzione italiana, cioè il diritto di voto!”. L’imam prosegue con un post scriptum: “È deplorevole che un giornalista, per fare scalpore e utilizzi titoli fuorvianti e parli di “Preservare le conquiste dell’islam”, un’espressione che non ho usato”. E ancora, in un altro post: “Se avessi predicato l’isolamento e il rifiuto delle leggi e dei doveri di cittadini, mi avrebbero accusato di predicare l’oscurantismo e di complottare contro lo Stato. Predichi, invece, di partecipare alla vita sociale e fare i propri doveri sanciti dalla costituzione, diventi complottista in cerca di “conquiste islamiche”! Parole che non ho proferito d’altronde”.

Il post del giorno prima contro la Meloni

Il religioso islamico di origine tunisina, che non può rientrare nel suo Paese per le posizioni ritenute da Tunisi troppo integraliste, il giorno prima aveva contestato le parole della Meloni sull’imam di Torino. “Siamo in piena caccia alle streghe e all’appello mancano solo i tribunali di inquisizione! Meglio che i magistrati lascino tranquilli i governatori corrotti e corruttori, per occuparsi a perseguitare chi usa la sua libertà di pensiero e d’espressione… siamo ancora sotto democrazia o mi sbaglio?”.

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Ci sono 11 commenti

  1. Nico ha detto:

    Cacciamoli a calci nel sedere e rispediamoli nei loro squallidi paesi !!?

  2. Rodolfo ha detto:

    La tunisia paese islamico non rivuol il suo cittadino ed imam perchè lo ritiene troppo integralista. Allora se lo tiene la Repubblica italiana. Ma dai. Svegliatevi o sarete tutti islamizzati. Tutti gli islamici vanno espulsi

  3. Bruno Tredici ha detto:

    A casa sua anche questo e ci resti.

  4. Ettore Viglione ha detto:

    Se non può rientrare in Tunisia perchè estremista ,lo dobbiamo tenere noi ? Esaminare e prendere esempio dal Marocco,non esiste imam fai da te,si deve fare il corso universitario di 3 anni e si ha la nomina.La copertura del volto è vietata,per il “burka” ne è vietata produzione e vendita ,pena sequestro materiale e chiusura arttività.Durante il periodo dei gravi attentati in Francia di qualche anno fa,il giovedi si doveva presentare e sottoporre il sermone al Comando di Polizia per il controllo.Basta ?

  5. Federico ha detto:

    Educazione Civica? Non sa di cosa parla, sputa con il risucchio, Razzola non argomenti per defi. centi

  6. Giuly ha detto:

    Speriamo che questo governo riduca al lumicino la possibilità di questi affabulatorio di malvagità di istigatori al terrorismo , in Tunisia verrebbe rinchiuso in carcere, mentre in Italia grazie alla sx è libero di fare terrorismo..

  7. Maurizio Giannotti ha detto:

    La morale è solo questa:: quelli , che sono arrivati in casa nostra Grazie alla stupidità dei cosiddetti buonisti, ora pretendono di comandare in casa nostra , E soltanto gli stupidì della Sinistra si rifiutano di capire che i musulmani non rinunceranno mai alla loro idea di egemonizzare il nostro Paese.

  8. renato ha detto:

    Lerciume islamico calcioni nel sedere e fuori dalle balle. Questa gente deve essere rispedita da dove viene con le buone o le cattive incompatibili con noi .

  9. vittorio ha detto:

    Speriamo che dopo le elezioni riusciamo a rispedirli nei loro paeselli tanto belli.

  10. vittorio ha detto:

    SI ! CACCIATELO.!

  11. vittorio ha detto:

    OFFENDONO la vera CULTURA ARABA parlano dell’ Oscurantismo del 600 d,C.,Siamo nel XXI Secolo ma preferiscono restare nell’ assoluta IGNORANZA.

di Davide Ventola - 1 Giugno 2024