Bologna: 23 anni in appello allo sloveno omicida del bilanciere: “Uccise per futili motivi “

20 Giu 2024 17:19 - di Redazione
bilanciere

La Corte d’Appello di Bologna ha appesantito la condanna per il cosiddetto ‘omicida del bilanciere’, condannando a 23 anni Edi Zegarac, 54 anni originario della Slovenia, ma cittadino italiano, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù. L’uomo uccise il vicino di casa sfondandogli il cranio con un bilanciere di ferro e il 3 luglio del 2023.  La Corte d’Assise di Rimini presieduta dal giudice Fiorella Casadei lo aveva condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione, oltre a 4 anni di libertà vigilata.

Il Tribunale di primo grado non riconoscendo alcuna aggravante, in virtù della riforma Cartabia e tenendo presente la precedente richiesta di abbreviato dell’imputato, aveva applicato il beneficio dello sconto di pena del processo in  anche se c’era stato dibattimento. Per quell’omicidio, avvenuto il 12 gennaio del 2022, le parti civili, ossia le 4 figlie e la moglie di di Nicola Donadio, 50 anni originario di Chiaromonte (Potenza) hanno chiesto e ottenuto di  impugnare la sentenza di primo grado. Così anche il sostituto procuratore di Rimini, Davide Ercolani che, in primo grado, aveva contestato ritenendole sussistenti le aggravanti di futili motivi e minorata difesa. Sulla sussistenza o meno delle aggravanti si è quindi di fatto giocato il processo di Appello. La Corte di Bologna ha riconosciuto la sussistenza dei futili motivi e la minorata difesa eliminando lo sconto di pena goduto in primo grado per il rito abbreviato e condannato Zegarac a 23 anni.

Zegarac giudicato capace d intendere e volere

La perizia psichiatrica effettuata da Renato Ariatti aveva riconosciuto Zegarac perfettamente capace di intendere e di volere. La mattina del 12 gennaio 2022 Zegarac, 55enne di origini slovene, aveva avuto l’ennesima lite con Donadio, 50enne, suo vicino di casa. Tutti e due vivevano nelle case mobili a Misano vicino al depuratore, messe a disposizione del Comune per le persone in emergenza abitativa. Tra i due vicini da tempo non correva buon sangue, avevano litigato anche per una fioriera e Donadio l’aveva denunciato. La mattina del 12 gennaio Zegarac aveva deciso di affrontare Donadio e convincerlo a ritirare la querela, ma la discussione è degenerata e lo sloveno ha colpito il vicino alla testa con un bilanciere da palestra, ferendolo a morte.

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