Bocchino contro Di Cesare: “Lei non può insegnare, ha osannato una terrorista, rovina i ragazzi” (video)
“Si vergogni, lei non può insegnare. Rovina i nostri ragazzi”. Scontro durissimo a Piazza Pulita, dove ancora la professoressa Donatella Di Cesare discetta dall’alto della sua arrogante aria di superiorità. Ma Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d’Italia, non si fa certo intimidire dal salottino schierato di Corrado Formigli. A tenere banco, guarda caso, non è un G7 storico a Borgo Egnazia. Non le guerre non la pace, ma Paolo Signorelli, da poco dimessosi da portavoce del ministro Lollobrigida; finito sotto accusa per le chat del 2007 con Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, il capo degli ultras della Lazio ucciso nel 2019. In puntata il caso fornisce l’assist per parlare del “pericolo fascista”, cavallo di battaglia del programma di Formigli. Che ospita anche il direttore Cancellato di Fanpage di cui viene mandato in onda la nuova inchiesta che denigra i ragazzi di Gioventù nazionale. Si intitola “Gioventù meloniana“. Il cerchio rosso è pronto.
Bocchino demolisce Di Cesare e l’inchiesta di Fanpage sulla “Gioventù meloniana”
Bocchino con poche parole riesce a demolire l’impianto accusatorio del “processo”, con il combinato disposto “Gioventù meloniana” e caso Paolo Signorelli. Nei due “capi d’accusa” si inserisce paradossalmente la docente che dedicò parole soavi alla terrorista Barbara Balzerani in occasione della sua morte . “Paolo Signorelli sei anni fa ha scritto delle cose che nessuno di noi può condividere ovviamente. Siamo tutti d’accordo su questo”, premette Bocchino. La domanda a questo punto è: “Che persona è oggi Paolo Signorelli, persona apprezzata, di cui anche i colleghi giornalisti di sinistra hanno dato giudizi positivi”. Lo scontro si accende quando Bocchino punge nel vivo la Di Cesare. “Quindi lui deve pagare per una cosa di sei anni fa”, mentre poi “è assolta la professoressa che fa un post per osannare una terrorista che si è sporcata le mani di sangue. Lei non dovrebbe insegnare, si deve vergognare”.
Di Cesare stizzita. Bocchino: “Le fa male eh…”
“Ma non si è stufato di parlare di me? Parli di Signorelli, non di me che sono una persona specchiata”, ribatte stizzita Donatella Di Cesare. Mentre Bocchino sta parlando la docente rossa proprio non può tacere, annaspa e mette in mezzo tutti gli argomenti che le passano per la testa. “Parli della sostituzione etnica”, tenta di interrompere. “Quando vuole ne parliamo”, risponde flemmatico il direttore editoriale del Secolo d’Italia. Di Cesare perde la testa e Bocchino incalza: “Le fa male eh, le fa molto male. Sto facendo un paragone tra ragazzi di giovani di 18 anni che fanno fesserie – dice riferendosi al servizio di Fanpage sui giovani meloniani -; Signorelli che in chat sei anni fa ha detto delle fesserie e lei che ha osannato una terrorista. Lei non dovrebbe insegnare”.
Bocchino a Cancellato: “Attaccate le telecamere al buco della serratura”
Secondo round con l’inchiesta di Fanpage sulla “Gioventù meloniana””. I vertici ne sono a conoscenza?, chiede Formigli. “Commento con grande rispetto l’inchiesta- risponde Bocchino- . Ma dico che questo è un giornalismo che non mi piace. Il vero giornalismo dovrebbe raccontare le cose e non attaccare dal buco della serratura. Gioventù nazionale è un mondo meraviglioso. Poi quando uno attacca dal buco della serratura, magari quando uno sta andando in bagno, certo quel che si vede non è piacevole. Questo è il punto, un giornalismo selettivo con un obiettivo unico. Come abbiamo visto con l’inchiesta sulla Lobby nera finita con l’archiviazione”. Poi conclude: “Raccontando la destra così, con ragazzi un po’ scapestrati che hanno bevuto magari qualche birra di troppo, si offende il 30 per cento degli italiani- avverte Boccchino. Che evidenzia la tempistica bizzarra, di questa ulteriore mossa denigratoria verso i giovani di Gn” in un giorno tra l’altro fuori dal tempo: con la presidenza del G7 in pieno fermento. “Siete fuori dal mondo. Il servizio porterà più voti alla premier. Avete cercato di raccontare un mondo attaccando la telecamera al buco della serratura. A Cancellato salta la mosca al naso. (Due momenti dello scontro)