Autonomia, alla sinistra saltano i nervi, seduta sospesa alla Camera. Voto previsto per mercoledì

18 Giu 2024 19:22 - di Federica Argento
Autonomia Camera

Si parte subito con la discussione alla Camera del ddl sull‘Autonomia differenziata appena riprendono i lavori a Montecitorio nel primo pomeriggio. Con 53 voti differenza l’aula della Camera ha approvato l’inversione dell’ordine dei lavori proposto dal deputato della Lega Edoardo Ziello (Lega). E’ la scusa per le opposizioni per proseguire la sceneggiata iniziata la scorsa settimana. Nervi tesi. Parte l’estrema sinistra con il capogruppo di AVS nella Commissione Affari costituzionali, Filiberto Zaratti che parla di “forzatura”. Afferrmando, rivolto alla maggioranza,  che “la verità è che non volete una discussione democratica”. o. Nervosetti a sinistra. “Le opposizioni fanno il loro mestiere ma noi stiamo semplicemente andando avanti facendo quelle riforme che abbiamo promesso ai nostri elettori: premierato, autonomia e separazione delle carriere. Questo è un governo che rispetta gli impegni presi con gli elettori”, ha detto Raffaele Nevi, vicepresidente vicario dei deputati di Fi e portavoce del partito azzurro, ai microfoni del Tg2.

Altra sceneggiata di Donno

La seduta era iniziata con l’ennesima sceneggiata. Leonardo Donno, deputato M5S, ha depositato una denuncia-querela in relazione ai fatti avvenuti la scorsa settimana alla Camera. Il parlamentare nell’atto – secondo quanto si è appreso – indica i deputati Igor Iezzi e Stefano Candiani della Lega; e Federico Mollicone, Enzo Amich e Gerolamo Cangiano di Fratelli d’Italia. In relazione all’aggressione subita si spiega nell’esposto di Donno, messo all’attenzione dei carabinieri stamane, si ipotizzano i reati di lesioni e tentate lesioni. Donno al momento della presentazione della denuncia è stato accompagnato da un legale di fiducia. Terminata quest’ultimo strascico di polemica ne inizia un’altra.

Calderoli replica alla sinistra: “L’Autonomia differenziata è nella nostra Costituzione”

A sinistra strepitano e parlano dell’autonomia differenziata come dello “Spacca Italia”. E mentre la maggioranza di governo lavora e decide, dall’altro lato c’è un’opposizione che non fa altro che agitare la piazza e mettere benzina sul fuoco, come sta accadendo in queste ore fuori dalle aule parlamentari. All’interno dell’Aula la sinistra non fa nulla per riportare la discussione nell’alveo di un dibattito parlamentare sereno sia pure contrastato. L’ok al premierato giunto dall’altro ramo del Parlamento rende le opposizioni una furia. Calderoli prende la parola e viene subito “azzannato”: “Quando sento che ci sarebbe la previsione di più risorse per le Regioni che già stanno meglio rispetto a quelle in difficoltà, mi spiace. State parlando di un’altra legge, perché all’interno di questa c’è scritto proprio il contrario…”. Il ministro degli Affari regionali e l’Autonomia difende il suo ddl all’esame della Camera dalle critiche delle opposizioni. ”Qualunque tipo di trasferimento -assicura il senatore della Lega- non sarà possibile se non quando saranno definiti i Lep: i costi e i fabbisogni standard senza nessun rischio per la tenuta del Paese”. E scandisce: “L’autonomia differenziata è nella nostra Costituzione dal 2001, è stata approvata dal Parlamento e da un referendum popolare. Può piacere o meno, stiamo dando attuazione alla Costituzione”. Il Pd è stato sempre per l’Autonomia, tra l’altro, giravolte a parte.

A sinistra travolgono Calderoli

“Nessuna decisione a scatola chiusa – replica ancora Calderoli-  c’è stato un dibattito anche costruttivo. Le risorse non vengono messe in una legge ordinamentale, devono essere definite nelle varie intese; e poi finanziate a livello delle varie leggi bilancio. Sicuramente ci sono Lep che non costano, quelli regolatori, altri sono già coperti.  “Alcuni Lep può darsi che costino di più”, ha aggiunto riferendosi ad alcune stime di costi circolate. Ho sentito ipotesi non sempre coincidenti con la realtà: c’è chi dice 100 miliardi per le materie Lep…Io dico che prima di tutto bisogna sapere quali sono quei diritti civili e sociali che dobbiamo garantire. Poi, dopo aver creato il costo del fabbisogno standard, potrò sapere di quante risorse avrò bisogno”, ha aggiunto Calderoli. Il quale ha fatto capire che non bisogna fare tutto “dall’oggi al domani”: “Io mi accontenterei” di “stanziare anno per anno le risorse per alcuni di questi Lep”, ha affermato spiegando la tempistica della riforma. Apriti cielo. A sinistra lo travolgono: Strilla Bonelli: ” Siamo basiti, questo provvedimento non solo non farà funzionare l’Italia, ma la paralizzerà. Quando dite ‘verificheremo le risorse che saranno necessarie anno dopo anno’ voi stessi ammettete di non conoscere ancora i costi. Dovete fermare questa follia”.

Autonomia, gli ordini del giorno di FI

L’esame del ddl Calderoli alla Camera è stato sospeso tra le 18 e le 19.30. Proseguirà  in seduta notturna fino alle 24 come annunciato dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. Intanto, il gruppo di Forza Italia alla Camera ha presentato 4 ordini del giorno al ddl Calderoli. Li firmano il presidente dei deputati azzurri, Paolo Barelli, il l vice Raffaele Nevi, il presidente della commissione Affari costutuzionali Nazario Pagano e uno dei relatori del provvedimento, Paolo Emilio Russo. Venendo ai contenuti, si tratta dello stop ai negoziati con le Regioni fino alla definizione dei Lep; con legge delega anche ”sugli atti di iniziativa sui quali il confronto sia stato già avviato prima dell’entrata in vigore della presente legge”; relazione tecnica sull’impatto finanziario da accompagnare ai decreti legislativi sulle intese; analisi dell’impatto dell’eventuale trasferimento di materie non-Leb da presentare al vaglio delle Camere. Infine: applicazione ”rigorosa” della facoltà del Cdm di limitare l’ambito delle materie oggetto di intesa. Gli odg depositati in Aula al ddl sull’autonomia discusso in seconda lettura dovrebbero essere votati domani, mercoledì 19 giugno. Giorno in cui è prevista la votazione definitiva sull’Autonomai alla Camera.

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