Atterraggio di emergenza a Ciampino per il volo del ministro della Difesa Crosetto: fumo dal vano bagagli
Atterraggio d’emergenza all’aeroporto GB Pastine di Ciampino per il ministro della Difesa Guido Crosetto, di ritorno dalla ministeriale Nato di Bruxelles. A quanto apprende l’Adnkronos, sull’aereo sul quale viaggiava Crosetto, la cabina si è riempita di fumo intorno alle 15, poco prima che venissero avviate le manovre di atterraggio. Sono così scattate le procedure di emergenza.
Il comandante ha chiesto la massima priorità per l’atterraggio all’aeroporto di Ciampino. Una volta che il velivolo ha toccato terra, l’equipaggio ha fatto subito scendere il ministro e il suo staff in massima sicurezza. Subito dopo sono giunti sul posto i mezzi di emergenza dei vigili del fuoco. Ancora da accertare le cause del malfunzionamento.
Come ha scritto su X il ministro della Difesa relativamente alla ministeriale della Nato a Bruxelles, la sottoscrizione della Coalizione per la capacità corazzata a sostegno dell’Ucraina “consente la difesa e la protezione della popolazione e delle infrastrutture critiche, incrementando la capacità delle forze corazzate ucraine nel dominio terrestre”. Crosetto ha ribadito “il nostro immutato impegno a sostegno dell’Ucraina, che si difende dalla brutale aggressione russa”.
Crosetto: “No a 40 miliardi di aiuti, già fatichiamo a dare il 2 per cento”
L’Italia, nella ministeriale Difesa della Nato, “ha detto che non è d’accordo” a prendere per il lungo termine “un impegno” di erogare “40 miliardi” di euro l’anno di aiuti militari per l’Ucraina, come proposto dal segretario generale Jens Stoltenberg. “Sarebbero stati 3 miliardi e mezzo all’anno per noi, visto che abbiamo già difficoltà a raggiungere il 2%” del Pil destinato alla difesa. “Quando raggiungeremo il 2% rifletteremmo su ulteriori investimenti”. I soldi del pacchetto di aiuti a lungo termine per Kiev, ha chiarito il ministro, “sarebbero stati aggiuntivi” rispetto al 2% del Pil destinato alla difesa. I 40 mld di euro all’anno di aiuti militari all’Ucraina, ha proseguito Crosetto sono “un discorso posticipato”. Dalla ministeriale “emerge l’impegno della Nato per costruire una deterrenza, una difesa sempre più forte, un impegno della Nato, da parte di quasi tutti i Paesi della Nato ad aumentare il 2% del Pil a percentuali più significative. Io ho ribadito la difficoltà nell’Italia, collegata ai vincoli del patto di stabilità europeo, dicendo che non si possono avere una posizione qua e un’altra a due chilometri di distanza”.
“Magari – ha notato – dovrebbero essere politicamente concordate insieme, perché altrimenti alcuni Paesi, come il nostro, hanno difficoltà a raggiungere e rispettare l’impegno. I 40 mld all’anno per l’Italia non sono in agenda”. Aiuti militari a Kiev “continuiamo a darli: sto preparando il nono pacchetto. Adesso l’impegno è quello di raggiungere il 2% che già problematico, lo ripeto, per Paesi come l’Italia”, visti “i vincoli europei. Non possiamo aggiungere altri obiettivi ambiziosi, anche perché non ho l’abitudine di prendere impegni che poi so di non poter rispettare. L’ho detto chiaramente”, ha concluso.