Astrazeneca: al via la class action di Federcontribuenti per gli effetti avversi dopo l’iniezione

9 Giu 2024 13:11 - di Penelope Corrado
Astrazeneca

“Stiamo avviando una campagna di azione risarcitoria contro Astrazeneca e il suo vaccino contro il Covid-19 Vaxzevria dopo che la multinazionale biofarmaceutica anglo-svedese ha iniziato il ritiro a livello mondiale”. Lo ha annunciato il Presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella dopo la decisione presa dal Comitato Tecnico Scientifico dell’associazione presieduto da Monica Mandico.

Federcontribuenti avvia una campagna risarcitoria

Il mese scorso, ricorda Federcontribuenti, la multinazionale ha iniziato il ritiro a livello globale ufficialmente a causa di “un’eccedenza di vaccini aggiornati disponibili” che prendono di mira nuove varianti del virus e il 7 maggio l’Ema ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all’uso. “Una notizia che – fa presente Paccagnella – inevitabilmente ha messo in allarme molti cittadini soprattutto dopo che, a seguito di una class action instaurata in Gran Bretagna per circa 51 persone che avevano subito gli effetti collaterali del vaccino Astrazeneca, la stessa compagnia farmaceutica aveva ammesso, per la prima volta, un collegamento tra Vaxzevria e la sindrome da trombosi con trombocitopenia”.

Recentemente, anche in Germania la Corte regionale superiore di Bamberg ha ordinato ad Astrazeneca di fornire i dati sugli effetti collaterali. Mentre sempre lo scorso mese, un tribunale marocchino ha condannato Astrazeneca al risarcimento di circa 24.000 dollari a due ricorrenti per i danni subiti dopo l’iniezione.

La campagna di Federcontribuenti (sito web)

“In questo scenario – rileva il presidente di Federcontribuenti – è naturale voler sapere cosa prevede il nostro ordinamento al riguardo. Innanzitutto occorre sottolineare che in caso di danni da vaccinazione anti Sars-CoV-2 la tutela indennitaria è disciplinata dalla L. 210 del 1992 e coesiste con la parallela forma di tutela di tipo risarcitorio ex art. 2043 c.c”.

Due le strade percorribili per la tutela del danneggiato: l’azione di indennizzo e l’azione di risarcimento danni. “Il danno indennizzabile sorge ex se – spiega la presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Federcontribuenti avvocato Mandico – a causa della menomazione dovuta dal vaccino e la domanda va presentata all’ASL di residenza del danneggiato entro 3 anni

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi