Assange vola in Australia da uomo libero: non potrà tornare negli Usa senza autorizzazione. Le tappe del caso
Dopo l’annuncio di accordo e la sentenza di liberazione, l’addio a Londra dove ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh dopo aver trascorso lì 1901 giorni di reclusione in totale, l’aereo con a bordo Julian Assange è decollato dall’aeroporto di Stansted alla volta dell’Australia. Un filmato mostra un piccolo jet privato grigio che si alza nel cielo. Il tribunale delle Isole Marianne Settentrionali aveva precedentemente dichiarato il fondatore del sito WikiLeaks uomo libero. Successivamente, Assange si è recato all’aeroporto dell’isola di Saipan.
Assange, primo giorno da uomo libero dopo il patteggiamento con la giustizia Usa
La giudice del tribunale del territorio americano di Saipan, Ramona Manglona, ha accettato il patteggiamento per il fondatore di WikiLeaks. Assange è uscito dall’aula del tribunale da uomo libero. Alzando una mano in segno di saluto a un gruppo di giornalisti provenienti da tutto il mondo, prima di dirigersi in auto all’aeroporto. Lo scalo da dove ha preso un volo per la capitale australiana Canberra.
L’ammissione di colpevolezza che ha messo fine a 14 anni di traversie giudiziarie
«Colpevole di cospirazione per ottenere e diffondere informazioni sulla difesa nazionale». Poche e tuttavia pesanti parole hanno messo fine a un calvario giudiziario durato 14 anni. Julian Assange si è dichiarato colpevole davanti alla giustizia americana nel tribunale di Saipan, sulle Isole Marianne Settentrionali, territorio Usa nell’Oceano Pacifico.
Assange in Australia sulla scia delle parole dell’avvocato americano
Parlando fuori dal tribunale, l’avvocato americano di Assange, Barry Pollack, ha affermato di aver «sofferto tremendamente nella sua lotta per la libertà di parola e la libertà di stampa». E ancora. «Il procedimento giudiziario contro Julian Assange non ha precedenti nei 100 anni dell’Espionage Act», ha detto Pollack ai giornalisti. «Assange ha rivelato informazioni veritiere… Crediamo fermamente che il signor Assange non avrebbe mai dovuto essere accusato ai sensi della legge sullo spionaggio».
Non potrà tornare negli Usa senza autorizzazione
Eppure, è stata proprio l’ammissione del 52enne fondatore di Wikileaks, che faceva parte del procedimento del patteggiamento concesso dal presidente americano Joe Biden, che ha permesso all’attivista di partire per la sua Australia da uomo libero. Con un punto fermo però: Assange non potrà tornare negli Stati Uniti a meno che non gli venga concesso il permesso, ha annunciato il Dipartimento di Giustizia americano dopo il patteggiamento e la messa in libertà del fondatore di Wikileaks.
«In conformità con l’accordo di dichiarazione di colpevolezza, ad Assange è vietato tornare negli Usa senza autorizzazione», ha sentenziato il ministero in una dichiarazione pubblicata mentre il 52enne australiano è in volo per Canberra.
L’attivista pronto a rivelare altri segreti inconfessabili?
«Tre cose non possono essere nascoste a lungo: la Luna, il Sole e la Verità». Questo il motto di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, il sito web internazionale senza scopo di lucro che riceve in modo anonimo e protetto da un potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto. Parole che gli si leggevano negli occhi mentre lasciava il carcere nel Regno Unito. E mentre si imbarcava sull’aereo privato che l’avrebbe portato in Australia, ponendo fine a 14 anni da incubo.
Accusato di aver rivelato centinaia di migliaia di documenti riservati degli Stati Uniti sulle attività militari e diplomatiche in tutto il mondo e sui crimini di guerra compiuti in particolare in Iraq e Afghanistan, il 52enne giornalista ed esperto informatico australiano comparirà davanti a un tribunale federale delle Isole Marianne: un lembo di territorio statunitense nel Pacifico. Secondo l’accordo raggiunto con il Dipartimento della giustizia americano Assange si dichiarerà colpevole di divulgazione di informazioni relative alla difesa nazionale. Sarà condannato a 62 mesi di carcere, già scontati in detenzione preventiva a Londra. E quindi tornerà definitivamente libero.
Le tappe del caso Assange, dai Leaks all’arresto, fino al volo per l’Australia
Si conclude così una saga che, ricollegandosi alla pubblicazione dei Pentagon Papers, sui retroscena della guerra in Vietnam ed al caso Watergate, ha rappresentato a livello internazionale la frontiera della libertà di stampa e della difesa dei diritti dell’informazione libera. Assange ha lottato per evitare di essere consegnato alla giustizia statunitense, che dal 2010 lo perseguiva per aver reso pubblici oltre 700.000 documenti classificati come segreti sulle attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti.